Uno dei più grandi giocatori del baseball americano di sempre,,,
Babe Ruth, il cui vero nome era George Herman, nacque il 6 febbraio 1895 a Baltimora, al 216 di Emory Street, in un casa del Maryland presa in affitto dal nonno materno, un immigrato dalla Germania.
Da piccolo George era particolarmente vivace, saltava spesso la scuola e a soli sette anni masticava tabacco e beveva, così fu spedito alla St. Mary’s Industrial School for Boys, un istituto gestito da frati, dove conobbe Padre Matthias, che gli insegno a giocare a baseball, difendere e lanciare.
George, per la sue caparbietà, fu nominato ricevitore della squadra della scuola, mostrando doti importanti ma, quando un giorno padre Matthias lo spedì sul monte di lancio per punizione, dato che aveva deriso il suo lanciatore, capì che il suo destino è un altro.
Il ragazzo fu segnalato a Jack Dunn, manager e proprietario dei Baltimore Orioles, team di una lega minore e venne ingaggiato nel 1914, e spedito allo spring training, cioè l’allenamento di primavera che anticipa l’inizio della stagione agonistica.
Guadagnatosi ben presto il posto in squadra, ma anche il soprannome di Dunn’s Bab, per il suo talento prematuro che per i comportamenti infantili, Ruth esordì ufficialmente il 22 aprile 1914, contro i Buffalo Bisons in International League.
Gli Orioles furono la squadra migliore della lega nella prima parte di stagione, a dispetto della concorrenza di un’altra squadra della città in Federal League, poi Ruth fu ceduto, insieme ad altri compagni, ai Boston Red Sox di Joseph Lannin per una cifra compresa tra i venti e i trentacinquemila dollari.
Per quanto bravo, nella sua nuova squadra George dovette fare i conti con una concorrenza agguerrita, così venne spedito ai Providence Grays per giocare nell’International League, nel Rhode Island, che aiutò a vincere il titolo, e i Red Sox lo richiamarono a fine stagione.
Tornato nella Mahor League, Ruth si fidanzò con una cameriera, Helen Woodford, conosciuta a Boston, e la sposò nell’ottobre 1914.
Nella stagione successiva Babe partì come lanciatore titolare e conseguì diciotto vittorie e otto sconfitte, condite da quattro fuoricampo.
Uscito, in occasione delle World Series, poi vinte per 4 a 1, dalla rotazione dei lanciatori, e rientratovi nella stagione successiva, Ruth fu il lanciatore migliore dell’American League, con una media di punti guadagnati sul lanciatore di 1.75, ventitre partite vinte e dodici perse, con un totale di nove shut-out.
Il 1917 fu per Babe altrettanto positivo a livello personale, ma l’accesso alla post-season fu negato dagli strepitosi Chicago White Sox, protagonisti di cento partite vinte, mentre si capì che il vero talento di Ruth non era solo quello del lanciatore, ma quello del battitore.
Nonostante i suggerimenti dei compagni di squadra, che ritenevano che il suo spostarsi verso l’esterno poteva porre fine alla sua carriera, nel 1919 Babe era ormai un esterno completo, e in 130 partite si posizionò sul monte di lancio solo diciassette volte, oltre a stabilire il record di ventinove fuoricampo in una stagione sola.
I Red Sox in quegli anni vissero una situazione economica complicata, infatti la società nel 1919 rischiò di fallire, per gli investimenti sbagliati del proprietario Harry Frazee in ambito teatrale.
Per questo motivo, il 3 gennaio 1920 Ruth fu venduto ai New York Yankees, all’epoca una squadra di seconda divisione, per una cifra di 125mila dollari, oltre a un prestito di altri 300mila dollari.
Nella Grande Mela, il giocatore si allenò con particolare dedizione e segnò cinquantaquattro fuoricampo, oltre a mettere a segno 150 basi ball.
Con la stagione successiva, grazie ai 171 punti battuti a casa, Ruth portò gli Yankees alle World Series, dove furono sconfitti dai Giants.
Ruth nel 1922 divenne capitano in campo, ma fu espulso pochi giorni dopo la nomina a causa di una contestazione all’arbitro, e per protesta sale sugli spalti litigando con uno spettatore, che fruno il segno di una crisi professionale accentuata dalla lontananza dalla moglie Helen e dalla figlia adottiva Dorothy, che era in realtà la figlia biologica, nata da un rapporto avuto dal campione con un’amica.
Babe si dedicò sempre di più ad alcol, cibo e donne, mentre in campo il rendimento divenne altalenante ed Helen morì nel 1929 in un incendio, dopo che si era separata dal marito, ma non aveva divorziato.
Poco tempo il giocatore si risposò con una cugina di Johnny Mize, Claire Merrit Hodgson, e le sue performances sportive calarono , sia perché era scelto come titolare con minore frequenza, sia per la sua esuberante vita sociale.
L’ultimo fuoricampo di Ruth fu a Pittsburgh, in Pennsylvania, al Forbes Field, il 25 maggio 1935 e, pochi giorni dopo, il giocatore si ritirò dal mondo del baseball.
Babe Ruth morì il 16 agosto 1948 a New York, all’età di 53 anni, ed è sepolto ad Hawthorne.