15 ASSISI

Vicino ad un parco ricco di ulivi, lecci e platani, che scende lungo un leggero declivio poco fuori dal centro storico di Gubbio, si trova la chiesa di Santa Maria della Vittoria, o della Vittorina dove si racconta che, attorno al 1220, san Francesco d’Assisi abbia ammansito il lupo di Gubbio.

Quando un giorno San Francesco si recò in vista nella città di Gubbio, vide che non c’era nessuno ne animali ne persone, infatti tutti i cittadini su erano chiusi nelle loro case per paura di un lupo molto pericoloso e grande.

Ma molte persone nella cittadina conoscevano il santo di Assisi e gli chiesero se poteva aiutarli.

San Francesco accettò e si reco nella foresta, dove vide arrivare lentamente il lupo e gli disse ”Fratello Lupo , in nome di Dio ti ordino di non farmi male a me e a tutti gl’uomini” poi fece il segno della Croce e continuò dicendo   “Fratello Lupo perchè hai fatto del male ai  tuoi fratelli uomini?Tutti ti odiano Fratello Lupo,hanno paura tutti di te, devi smetterla. Ma io sono tuo fratello e voglio che ci sia pace fra te e gli uomini, cosi sarete tutti tranquilli in questa città”.

Il lupo capì il suo errore e scrollò la testa, poi Francesco disse agli abitanti di Gubbio “Il lupo vuole vivere in pace con voi, lo desidera veramente .L’importante che mi promettete che  voi gli darete  da mangiare, al vostro nuovo Fratello”.

Da quel giorno,  grazie a Francesco,  a Gubbio  tornò la pace e il lupo passava a trovare gli abitanti,che gli davano da mangiare e divenne   anche  amico dei bambini.

Quando il lupo mori, alcuni anni dopo,  tutti gli abitanti piansero perché avevano perso il loro Fratello Lupo.

Si racconta che la conversione del lupo avvenne fronte alla chiesa di Santa Maria della Vittoria, le cui origini risalgono al IX secolo, quando fu  costruita sotto il vescovo Erfo per celebrare, secondo la tradizione, una vittoria degli eugubini contro un’incursione saracena.

San Francesco ebbe il permesso di utilizzare la chiesa nel 1213 dal vescovo Villano e dai monaci benedettini che la gestivano, e il santo si trasferì assieme ai suoi compagni, dando vita al primo insediamento di frati francescani che si sarebbero in seguito trasferiti, nel 1241, nel vicino convento di San Francesco, lasciando Santa Maria della Vittoria alle clarisse, l’ordine fondato da Francesco con santa Chiara.

L’importanza della chiesa crebbe nel Seicento, dopo che papa Paolo V permise alla Compagnia della Vittorina, a cui le clarisse avevano concesso dal 1538 l’edificio in enfiteusi, di concedere indulgenze a chiunque visitasse la chiesa il giorno della Divina Maternità di Maria e risalgono proprio al XVII secolo gli affreschi delle storie francescane che completano le decorazioni dell’interno.