Due fratelli che vissero una vita davvero straordinaria nel mondo dello sport italiano del primo Novecento…
Nedo Nadi nacque a Livorno il 9 giugno 1894 in riva al Tirreno e fece il suo debutto nel mondo della scherma a soli cinque anni, con il padre nel ruolo di allenatore.
I risultati si videro presto e nel 1907, a quindici anni, Nedo vinse a Vigevano il primo torneo e nello sport internazionale debuttò un anno dopo, a Vienna, nel Torneo dell’Imperatore.
Nel 1911, nel torneo Re Alfonso di Spagna, Nedo affrontò per la prima volta, finendo battuto, l’asso della scherma francese Lucien Gaudin e nel 1912 prese parte ai Giochi Olimpici di Stoccolma e, dopo un lunghissimo viaggio in treno, ancora malconcio per i postumi di una influenza, vinse la medaglia d’oro nel fioretto con sette vittorie su sette assalti.
Il giovane Nadi aveva solo diciotto anni e la giovane età, che era in contrasto con l’autorevolezza che mostrava in pedana, sorprese tutti gli osservatori.
Mentre la stella del fratello Aldo, che era nato il 23 aprile 1899 a Livorno, cominciava a brillare, Nedo torno alle Olimpiadi nel 1920, ad Anversa e, iscritto a cinque gare, in tutte vinse la medaglia d’oro, risultando primo nelle prove individuali del fioretto e della sciabola oltre che determinante nelle tre prove a squadre.
Dopo i Giochi di Anversa, Nedo accettò l’invito di dirigere la sezione scherma del Jockey Club, a Buenos Aires ma tornò, deluso e depresso, nel dicembre 1923, distrutto nel fisico e prostrato nell’animo, poi riprese con la scherma, tra nuove sfide ed esibizioni nei teatri contro le più celebri lame, uscì imbattuto da 72 tornei e, oltre alle sei medaglie d’oro olimpiche, nel 1930 conquistò nella spada anche il titolo di campione del mondo dei professionisti.
L’ultimo scontro di Nedo avvenne nella serata del 4 febbraio 1931, al Lirico di Milano, battendo alla sciabola per 16 a 12 l’ungherese György Piller, il formidabile spadaccino ungherese che, nel 1932, divenne campione olimpico battendo Giulio Gaudini.
Terminata l’attività agonistica, Nadi fu CT della squadra azzurra per i Giochi di Los Angeles, un incarico mantenuto anche per i Giochi di Berlino, insistendo per inserire nella squadra Edoardo Mangiarotti, e poi, dal 1935, fu nominato presidente della Federazione italiana di scherma, incarico che mantenne fino alla prematura scomparsa, avvenuta a Roma il 28 gennaio 1940, a soli 46 anni, per un’emorragia cerebrale.
Invece Aldo Nadi, più irrequieto e impulsivo nel carattere, lasciò l’Italia negli anni Trenta per trasferirsi negli Stati Uniti, dove divenne il compagno dell’ereditera Elizabeth Arden, pur continuando ad occuparsi di scherma, diventando il maestro di generazioni di star di Hollywood, da Errol Flynn a Maureen O’Hara, fino alla morte, che lo colse a Los Angeles il 10 novembre 1965, ponendo fine alla grande storia dei fratelli Nadi.