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Dal 5 al 19 gennaio sarà il momento della Parigi – Dakar, con una 46ª edizione  pronta per regalare grandi emozioni.

Sarà la quinta volta che l’evento si terrà in Arabia Saudita e gli equipaggi saranno chiamati a uno sforzo unico tra dodici prove speciali, più il prologo, su una distanza di 7.891 chilometri, di cui 4.727 a tempo.

Saranno sei le categorie che competeranno, cinque che percorreranno il percorso ufficiale e la sesta che invece farà un tragitto differente, rispettivamente  moto, quad, veicoli leggeri o side by side, auto, camion e classic.

Vi saranno 137 moto, 153 auto, 46 camion, 10 quad, 80 veicoli classici e 10 veicoli appartenenti alla categoria Dakar Future, per sperimentare un’alimentazione alternativa in vista di una Dakar che nel 2030 sarà al 100% caratterizzata da mezzi con queste caratteristiche.

Il tutto avrà inizio il 5 gennaio, con il prologo impegnativo da AlUla a AlUla di 158 km, di cui 28 di speciale, per un percorso dove i concorrenti dovranno mettere a frutto le proprie qualità di guida sulle maestose dune del deserto dell’Empty Quarter,  dove i migliori faranno la differenza e vi sarà anche la grande novità di questa edizione, la Superstage di 48 ore, che obbligherà i partecipanti a riposare in uno degli otto bivacchi presenti lungo il percorso.

Ci saranno 12 tappe in cui sfidarsi, con un solo giorno di riposo previsto per il 13 gennaio a Riyad.

La Dakar è una competizione che percorre ampie distanze in un arco temporale che va dai 12 ai 15 giorni ed è aperta a tutti i veicoli a motore, dalle auto alle moto passando per i quad e i camion.

Il suo nome deriva dalla capitale del Senegal in quanto le prime edizioni (partivano da Parigi per giungere a Dakar.

Durante gli anni, ci furono diversi cambiamenti di percorso fino al 2008, ultima edizione in Africa e momento in cui per motivi politici il rally dovette lasciare il Continente Nero per trasferirsi in Sud America scrivendo parte della sua storia in Argentina, Cile, Perù e Bolivia.

Nell’edizione del 2020 ha avuto inizio il terzo capitolo della Dakar, ora  in Arabia Saudita e, insieme al Rally di Monte-Carlo, è uno dei due eventi iconici che, ogni anno, aprono la stagione sportiva nelle prime settimane di gennaio.

Gli equipaggi sono chiamati a percorrere 8.549 chilometri di cui 4.706 utili ai fini della classifica e non mancherà il bivacco itinerante che offrirà ristoro agli equipaggi e spazio per la messa a punto dei mezzi grazie all’intervento serale/notturno dei meccanici.

Per poter gareggiare in questa competizione sono richieste varie qualità, dal sapersi arrangiare e avere qualche conoscenza meccanica all’essere pronti ad affrontare due settimane di gara con orari sballati e un fortissimo stress, mentre piloti e navigatori sono chiamati a sapersi destreggiare in deserti  dove non ci sono punti di riferimento e in luoghi dove si trovano per la prima volta dato che non sono previste ricognizioni.

Il navigatore deve essere abile nel leggere il road-book con tutti i simboli che poco prima dello start gli viene consegnato e farsi aiutare dal Gps e il pilota deve riuscire a interpretare la consistenza della sabbia e le dune per non restare bloccati.