Oggi, 27 gennaio 2024, il mondo si ferma per ricordare e onorare le vittime della Shoah, il genocidio perpetrato dal regime nazista contro gli ebrei e altre minoranze durante la Seconda guerra mondiale.
Questa data è stata scelta perché coincide con la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945 da parte dell’Armata Rossa.
Auschwitz è diventato il simbolo dell’orrore e della barbarie della Shoah, in cui furono uccise circa 1,1 milioni di persone, di cui oltre 900 mila ebrei.
Ma Auschwitz non fu l’unico luogo di morte: altri campi, come Treblinka, Sobibor, Belzec, Chelmno, Majdanek, furono teatro di massacri di massa, così come i ghetti, i treni, le fosse comuni, le foreste, le strade.
In totale, si stima che circa sei milioni di ebrei furono sterminati dal nazismo, in una sistematica operazione di annientamento che prese il nome di “soluzione finale della questione ebraica”.
Come ricordare e onorare le vittime della Shoah? Quali sono i mezzi e i modi per trasmettere la memoria e la consapevolezza di questo tragico evento? Quali sono le sfide e le responsabilità che la Shoah ci pone oggi?
Queste sono alcune delle domande che possiamo porci per approfondire questo tema così importante e attuale.
Per ricordare e onorare le vittime della Shoah, il primo passo è conoscere e studiare la storia, le cause, le modalità, le conseguenze di questo genocidio.
La storia ci aiuta a comprendere il contesto storico, politico, sociale, culturale in cui si sviluppò la persecuzione e l’eliminazione degli ebrei, le ideologie e le pratiche che la sostennero, le reazioni e le resistenze che la contrastarono, gli effetti e le lezioni che ne derivarono.
La storia ci aiuta anche a prevenire e a combattere ogni forma di negazionismo, revisionismo, banalizzazione, relativizzazione della Shoah, che sono altrettanti tentativi di cancellare o di manipolare la verità.
Per ricordare e onorare le vittime della Shoah, il secondo passo è ascoltare e diffondere le testimonianze, le voci, le storie di chi ha vissuto e sopravvissuto a questo inferno.
Le testimonianze ci aiutano a dare un volto, un nome, una vita a ogni vittima, a restituirle la dignità e l’umanità che le furono negate, a farle entrare nel nostro cuore e nella nostra memoria.
Le testimonianze ci aiutano anche a sentire e a condividere le emozioni, i sentimenti, i pensieri di chi ha sofferto e di chi ha lottato, a immedesimarci e a identificarci con loro, a provare empatia e solidarietà.
Per ricordare e onorare le vittime della Shoah, il terzo passo è impegnarsi e agire per la difesa e la promozione dei diritti umani, della pace, della giustizia, della democrazia, della diversità, della convivenza.
L’impegno e l’azione ci aiutano a rendere omaggio e a dare senso al sacrificio e al coraggio di chi ha perso la vita o ha rischiato la vita per questi valori, a continuare il loro lavoro e il loro sogno, a essere testimoni e protagonisti di un mondo migliore.
L’impegno e l’azione ci aiutano anche a contrastare e a prevenire ogni forma di antisemitismo, razzismo, discriminazione, violenza, intolleranza, che sono altrettanti germi di odio e di distruzione, che minacciano la dignità e la libertà di ogni persona e di ogni popolo.