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Il museo simbolo della Francia artistica nel mondo…

La struttura originaria del Louvre venne fatta edificare dal re Filippo II Augusto intorno al  1190 per rafforzare le difese cittadine dagli assalti dei nemici, dato che il lato ovest della città era il più esposto a eventuali offensive e il sovrano francese si rese conto della necessità di potenziarlo.

I lavori cominciarono nel 1202 e, dopo un primo ampliamento sotto Luigi IX,  il complesso fu ulteriormente ingrandito e trasformato in residenza da Carlo V il Saggio negli anni Sessanta del XIV secolo grazie all’architetto Raymond du Temple, che vi inserì, oltre agli appartamenti dei sovrani, anche la prima biblioteca reale di Parigi.

I sovrani successivi ne modificarono ulteriormente la forma e la destinazione d’uso, sotto Luigi XI fu adibito a prigione, mentre Luigi XII lo trasformò in un arsenale.

Fu con Francesco I che il palazzo del Louvre tornò ad essere utilizzato come dimora, infatti il sovrano nel 1528 decise di rivoluzionare la struttura, prendendo a modello i palazzi rinascimentali italiani e inserendo anche all’interno del Louvre uno dei loro elementi più significativi,  il cortile interno.

Dopo un primo progetto affidato all’italiano Sebastiano Serlio, a partire dal 1546 fu l’architetto francese Pierre Lescot a occuparsi dell’edificio, cui seguirono altri interventi, prima di Enrico II e poi della moglie Caterina de’ Medici, di Enrico IV di Borbone e sua moglie Maria de’ Medici, nonché degli altri sovrani nel corso del Seicento.

Benché avesse sempre ospitato le collezioni d’arte dei vari sovrani che vi dimorarono, fu sotto Luigi XV che il Louvre fu trasformato in un museo, grazie anche a Charles-Claude de Flahaut de La Billarderie, conte d’Angiviller, affascinato dalle idee illuministe secondo cui le raccolte della Corona dovevano essere messe a disposizione del progresso.

Fu però durante la Rivoluzione francese che l’idea del Louvre come museo si concretizzò, infatti l’Assemblea costituente decretò che il palazzo doveva esporre i beni culturali del Paese e l’inaugurazione avvenne il 10 agosto 1793, con l’esposizione di oltre 530 opere confiscate alla Corona, alla Chiesa e ai nobili.

Poi Napoleone Bonaparte volle fare del Louvre un museo universale e l’arricchì con un elevato numero di opere d’arte provenienti sia dalla Francia, sia dalle varie campagne militari.

Nel 1802 fu nominato direttore del museo  Vivant-Denon, amico di Napoleone e suo accompagnatore durante la campagna d’Egitto, da cui trasse reperti per il Louvre e il famoso Déscription de l’Egypte.

Dopo la caduta di Napoleone si continuò a ingrandire il museo sia strutturalmente che  con continue acquisizioni: verso la fine degli anni venti del XIX secolo, per esempio, fu inaugurata una sezione dedicata a re Carlo X, composta da antichità egizie, etrusche e greco-romane, mentre vent’anni dopo fu inaugurata una sala assira.

Con la Terza repubblica il Louvre cambiò nome, diventando il Musée National du Louvre, di proprietà statale e fino ai giorni nostri è stato arricchito da acquisizioni e donazioni di opere di ogni tempo e genere, in  60mila metri quadrati di sale espositive.