castle 2191740 1280

Nei pressi del paesino di Rigny-Ussè si trova il Castello di Ussé, uno dei più suggestivi della Valle della Loira, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco nel 2000.

Costruito originariamente come roccaforte nel Medioevo, col tempo il castello è diventato un gioiello dell’architettura rinascimentale, per poi trasformarsi in una raffinata residenza di piacere nei secoli XVII e XVIII.

Le sue torri color bianco panna e i tetti d’ardesia svettano a ridosso della cupa foresta di Chinon, dando la possibilità di ammirare ampi panorami sulla campagna pianeggiante attraversata dalla Loira e dall’Indre.

Il castello è noto soprattutto per aver ispirato Charles Perrault nella stesura de La bella addormentata nel bosco.

Attualmente il complesso è di proprietà privata, ma è aperto per le visite e si trova in un’area già anticamente occupata, come rivelano i resti di alcune tombe a tumulo ritrovate nei pressi.

Intorno all’anno 1000 fu edificata una fortezza in legno e pietra per volere di Gelduin I, vichingo soprannominato il diavolo di Saumur, ma l’attuale complesso venne ricostruito a partire dal XV secolo, una volta entrato in possesso della famiglia de Bueil.

Le prime modifiche furono eseguite da Jean V de Bueil, valoroso combattente in Normandia e ammiraglio di Francia, noto perché suo figlio sposò una delle figlie di Carlo VII e della sua amante Agnès Sorel.

Alla morte del re i de Bueil caddero in disgrazia e il castello fu ceduto alla famiglia d’Espinay, nobili bretoni che apportarono ampie modifiche, influenzate dal Rinascimento italiano.

Nel XVII secolo, divenne proprietà di Louis Bernin de Valentinay, marchese di Ussé e controllore delle finanze di Luigi XIV, che modernizzò e abbellì il complesso e suo figlio sposò la figlia del maresciallo di Vauban, che progettò le terrazze del castello, i cui giardini furono disegnati da André Le Nôtre, il giardiniere del re.

Dopo la Rivoluzione Francese, il complesso finì nelle mani di Claire de Kersaint, duchessa di Duras, che vi tenne un circolo di scrittori, in quelle della contessa de la Rochejacquelin e infine alla famiglia Blacas d’Aulps, i cui discendenti vi risiedono tuttora.

Una delle caratteristiche principali del castello è che illustra in un unico luogo i grandi movimenti dell’architettura francese dal XIV al XIX secolo in numerose sale degne di essere visitate, tutte impreziosite da arazzi, oggetti ornamentali, dipinti e arredi di grande valore storico.

 Le stanze più interessanti sono la Salle des Gardes, il cui soffitto è decorato con un pregevole trompe-l’oeil del XVII secolo, con una meravigliosa collezione di armi e oggetti orientali,  il Salon Vauban, con  un incredibile studiolo fiorentino cinquecentesco in ebano e pero, intarsiato di madreperla e avorio, con la bellezza di 49 cassetti, la Galerie Centrale, che custodisce una serie di bellissimi arazzi fiamminghi, raffiguranti scene iperrealiste di vita popolare; e la Chambre du Roi, che, sebbene sia stata restaurata, reca ancora il suo aspetto settecentesco.

Tutto intorno alla struttura si estendono i meravigliosi giardini alla francese progettati da Le Nôtre dove sono presenti, oltre che innumerevoli varietà di fiori, gli agrumeti risalenti al periodo antecedente la Rivoluzione Francese e due cedri del Libano donati da François-René de Chateaubriand alla duchessa di Duras nel 1808.

Nel parco si trovano le scuderie, con varie carrozze e un piccolo carretto, progettato per essere trainato da un cane, che serviva da giocattolo per i fortunati bambini che vivevano nel castello; e una cappella, conforme ai canoni architettonici del Rinascimento, al cui interno si possono ammirare gli stalli cinquecenteschi scolpiti da Jean Goujon e una Madonna in maiolica smaltata di Luca della Robbia.