cina

L’ascesa della Cina è uno dei fenomeni più rilevanti e impattanti del XXI secolo, che ha profonde conseguenze per l’ordine internazionale, la sicurezza globale, l’economia mondiale e la governance multilaterale.

Si tratta di una sfida e di un’opportunità per l’Europa, che deve definire una strategia coerente, equilibrata e lungimirante nei confronti di un partner che è al tempo stesso un cooperatore, un concorrente e un rivale.

L’ascesa della Cina non si limita a misurare la crescita economica, il potere militare, l’influenza diplomatica e il soft power culturale, ma implica anche di comprendere le ambizioni, le aspirazioni e le visioni che guidano la politica estera cinese, che si basa su una combinazione di pragmatismo, nazionalismo e multilateralismo.

Tra le ambizioni principali della Cina ci sono:

  • La riforma dell’ordine internazionale, che consiste nel promuovere un sistema multipolare, basato sul rispetto della sovranità nazionale, sulla non ingerenza negli affari interni, sulla cooperazione win-win, sulla democratizzazione delle relazioni internazionali. La Cina si propone come un attore responsabile e costruttivo, che contribuisce alla pace, allo sviluppo e alla stabilità globale, ma che contesta anche l’egemonia e l’unilateralismo degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
  • La proiezione regionale, che consiste nel consolidare il ruolo di leader e di centro di gravità dell’Asia orientale, attraverso iniziative economiche, politiche e di sicurezza, come la Belt and Road Initiative (Bri), il Regional Comprehensive Economic Partnership (Rcep), il Code of Conduct sul Mar Cinese Meridionale. La Cina cerca di rafforzare i legami con i paesi vicini, ma anche di gestire le tensioni e i conflitti con i rivali regionali, come il Giappone, l’India e il Vietnam.
  • La difesa degli interessi nazionali, che consiste nel salvaguardare l’integrità territoriale, la sovranità politica, la sicurezza nazionale e lo sviluppo economico della Cina, di fronte a minacce interne ed esterne. La Cina si oppone fermamente a qualsiasi tentativo di interferire nelle sue questioni interne, come Taiwan, Hong Kong, Xinjiang, Tibet, e si prepara a contrastare eventuali provocazioni o aggressioni militari, soprattutto da parte degli Stati Uniti.

Tra le aspirazioni principali della Cina ci sono:

  • La realizzazione del sogno cinese, che consiste nel raggiungere la modernizzazione e la prosperità della nazione, la rinascita e il riscatto della civiltà, la felicità e il benessere del popolo. La Cina si pone degli obiettivi ambiziosi e a lungo termine, come la costruzione di una società moderatamente prospera entro il 2021, il centenario della fondazione del Partito Comunista Cinese (Pcc), e di una società socialista moderna entro il 2049, il centenario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese (Rpc).
  • La promozione del modello cinese, che consiste nel dimostrare la validità e la superiorità del sistema politico, economico e sociale cinese, basato sul socialismo con caratteristiche cinesi, sulla leadership del Pcc, sullo sviluppo scientifico, sull’armonia sociale. La Cina si propone come un esempio e un’alternativa al modello occidentale, basato sulla democrazia liberale, sul capitalismo di mercato, sui diritti umani, sull’individualismo.
  • La diffusione della cultura cinese, che consiste nel valorizzare e far conoscere al mondo il patrimonio storico, artistico, filosofico, linguistico e religioso della Cina, che risale a migliaia di anni fa e che ha influenzato molte altre culture. La Cina si impegna a incrementare il suo soft power, attraverso iniziative come i Confucius Institute, i media internazionali, i mega-eventi, il turismo, la cooperazione culturale.

Tra le visioni principali della Cina ci sono:

  • La visione globale, che consiste nel concepire la Cina come una grande potenza responsabile e pacifica, che si impegna a costruire una comunità di destino condiviso per l’umanità, basata sulla cooperazione, sul multilateralismo, sul rispetto reciproco, sulla giustizia globale. La Cina partecipa attivamente alle organizzazioni e alle iniziative internazionali, come le Nazioni Unite, il G20, il Brics, il Forum sulla Cooperazione Cina-Africa, e propone nuove istituzioni e piattaforme, come la Banca Asiatica per gli Investimenti nelle Infrastrutture, il Forum di Boao per l’Asia, il Dialogo di Qingdao sulla Sicurezza.
  • La visione regionale, che consiste nel considerare la Cina come il fulcro e il motore dell’Asia orientale, che si sforza di creare una regione di pace, stabilità e prosperità, basata sull’integrazione, sul dialogo, sulla cooperazione. La Cina promuove attivamente i processi di regionalizzazione e di multilateralismo, come l’Asean Plus Three, il Meccanismo di Cooperazione Lancang-Mekong, il Processo di Shanghai, il Dialogo Asiatico sulla Cooperazione e la Sicurezza, e si oppone a qualsiasi tentativo di contenimento o di ingerenza da parte di potenze extra-regionali, come gli Stati Uniti.
  • La visione nazionale, che consiste nel riconoscere la Cina come una civiltà antica e unica, che ha una propria identità, una propria storia, una propria tradizione, una propria filosofia, una propria morale, una propria estetica. La Cina si fonda su valori come l’armonia, l’equilibrio, l’ordine, la saggezza, la moderazione, la tolleranza, che si riflettono nella sua cultura, nella sua politica, nella sua società, e che si contrappongono ai valori occidentali, come la libertà, l’uguaglianza, il conflitto, la razionalità, l’estremismo, l’universalismo.

Per affrontare l’ascesa della Cina, l’Europa deve definire una strategia che tenga conto di queste ambizioni, aspirazioni e visioni, e che sia in grado di bilanciare gli interessi e i valori europei con quelli cinesi, in un rapporto che sia al tempo stesso di cooperazione e di competizione.

Tra le linee guida principali di una strategia europea nei confronti della Cina ci sono:

  • La coesione interna, che consiste nel rafforzare l’unità e la solidarietà tra gli stati membri dell’Unione europea, per evitare divisioni e frammentazioni che possano essere sfruttate dalla Cina per indebolire l’Europa. L’Europa deve parlare con una sola voce e agire con una sola mano, coordinando le sue politiche e le sue posizioni nei confronti della Cina, sia a livello bilaterale che multilaterale.
  • La diversificazione esterna, che consiste nel mantenere e sviluppare le relazioni con gli altri partner strategici dell’Europa, in particolare gli Stati Uniti, il Giappone, l’India, l’Australia, il Canada, per creare una rete di alleanze e di cooperazioni che possano bilanciare e contenere l’influenza della Cina. L’Europa deve sostenere un ordine internazionale basato su regole, valori e principi condivisi, e opporsi a qualsiasi tentativo di revisionismo o di egemonia da parte della Cina.
  • La selettività funzionale, che consiste nel definire le aree e i settori in cui l’Europa può e deve cooperare con la Cina, in base agli interessi e agli obiettivi comuni, e quelli in cui l’Europa deve e può competere con la Cina, in base alle differenze e ai contrasti. L’Europa deve individuare le priorità e le linee rosse, e adottare un approccio pragmatico e flessibile, che le consenta di massimizzare i benefici e minimizzare i costi della relazione con la Cina.

L’ascesa della Cina è una realtà ineludibile e inarrestabile, che richiede all’Europa di adattarsi e di agire, per difendere i propri interessi e valori, ma anche per contribuire a una convivenza pacifica e a una cooperazione fruttuosa con la Cina, nel rispetto della diversità e della reciprocità.

Foto di Philipp