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Fin dagli inizi, gli sport motoristici hanno avuto un ruolo chiave nella storia della BMW.

Dopo i grandi successi riportati sulle due ruote, i costruttori partirono avvantaggiati durante le corse automobilistiche, infatti la primissima partecipazione alla Internationalen Alpenfahrt del 1929 si concluse con una netta vittoria per Max Buchner, Albert Kandt e Wilhelm Wagner sulla loro BMW 3/15 PS, alimentata da un motore a quattro cilindri.

Le numerose successive portarono rapidamente il marchio alla fama, per cui, quattro anni dopo, il passaggio alla categoria sei cilindri ne confermò il legame con l’automobilismo sportivo, con le sue prestazioni e l’entusiasmante capacità, la sua leggerezza e affidabilità.

Accompagnata da altre vittorie in gara, la potenza della nuova macchina aumentò fino al 1934, arrivando a 55 CV con una cilindrata ampliata da 1,5 a 1,9 litri.

La BMW 319/1 Roadster, equipaggiata con questo motore,  vinse la Internationalen Alpenfahrt del 1936, ma durante il triangolare di Monaco fu relegata al secondo posto, da una BMW 328, la nuova sportiva del marchio, che spodestò il modello anteriore e diede inizio a una serie di vittorie senza precedenti.

Già nel giugno del 1936, Ernst Henne vinse nettamente la corsa dell’Eifel al Nürburgring con questa due posti completamente nuova, cui seguirono poi altre 130 vittorie, fino al 1940.

Con una velocità massima di 150 km/h, la BMW 328 diventò nel 1936 la seconda auto più veloce della Germania, dopo il modello Mercedes a compressore, la potenza del motore fu presto incrementata a più di 100 CV.

Nel 1938, la BMW 328 fece la sua prima apparizione nella Mille Miglia e si aggiudicò la prima posizione nella categoria due litri.

Il momento culminante arrivò nel 1940 quando, durante la prima e unica Mille Miglia su un circuito ad alta velocità, il barone Fritz Huschke von Hanstein e il suo copilota Walter Bäumer si assicurarono la vittoria assoluta con oltre un quarto d’ora di vantaggio su una BMW 328 molto speciale.

Infatti sia la due posti aperta che la versione chiusa, inizialmente fabbricate a Monaco, impressionarono per il peso capace di grandi prestazioni, ma era necessaria una coupé ancor più leggera per la corsa di Le Mans nel 1939 e di Brescia nel 1940.

L’ordine fu affidato alla carrozzeria milanese Touring che era il referente della principale concorrente dell’epoca della BMW, l’Alfa Romeo, ma  regalarono alla piccola auto una carrozzeria in alluminio che si rivelò tanto aerodinamica quanto leggera.

La vittoria nella Mille Miglia sarebbe rimasta per anni l’ultima apparizione pubblica della Touring Coupé e solo nel 1945 la vettura ricomparve dopo che Claus von Rücker, ex ingegnere della Casa bavarese, scoprì una Coupé gravemente danneggiata in seguito a un incidente.

Alla fine del 1947, von Rücker emigrò in Canada, dove vendette la BMW 328 al fotografo e corridore Robert Grier, che partecipò a diverse gare con la Coupé e dopo la sua morte, a metà degli anni Cinquanta, l’auto rimase nascosta in un garage per quasi 30 anni nella cittadina di Wallingford, in Connecticut.

Solo a metà degli anni Ottanta  l’attenzione del collezionista californiano Jim Proffit fu richiamata su questa rarità e, dopo un intenso intervento di restauro, la BMW prese parte a varie corse per auto storiche.

Nel 2002 Proffit e BMW Group Mobile Tradition si accordarono per il trasferimento della Coupé a Monaco ed ora la BMW 328 Mille Miglia Touring Coupé è  un pezzo da esposizione della collezione Mobile Tradition.