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Il pittore che visse una fase cruciale della storia francese…

Jacques-Louis David nacque il 30 agosto 1748 a Parigi da Marie-Geneviève Buron, parente alla lontana del celebre artista François Boucher e Louis-Maurice, un commerciante di ferro.

A soli nove anni Jacques-Louis perse il padre, morto a causa delle ferite subite in occasione di un duello, e fu trasferito nel convento del Picpus, mentre la madre si ritirò in campagna.

A occuparsi dell’istruzione del bambino fu uno zio, che dopo averlo fatto seguire da un istruttore privato decise di fargli frequentare il Collège des Quatre-Nations iscrivendolo alla classe di retorica.

In breve tempo Jacques-Louis dimostrò una evidente predisposizione per il disegno, che spinse lo zio a fargli intraprendere una carriera nel settore dell’architettura.

Il ragazzo, però, era orientato verso la pittura, specialmente dopo aver frequentato un corso di disegno dell’Académie Saint-Luc, così fu raccomandato a Boucher, al tempo primo pittore del re, che però lo indirizzò verso Joseph-Marie Vien, artista di successo che pochi mesi prima aveva  presentato la Venditrice di amorini, manifesto di quella che in futuro fu chiamata pittura neoclassica, al Salon di Parigi.

David a partire dal 1766 cominciò a frequentare l’atelier di Vien, che gli permise di studiare con Jean Bardin all’Académie royale  la prospettiva, l’anatomia e la composizione, insieme con François-André Vincent e Jean-Baptiste Renault.

Divenuto il protetto del segretario dell’Académie d’architecture e amico di famiglia Michel-Jean Sedaine, David vinse il terzo premio al Prix de quartier del 1769, grazie al quale si aggiudicò la possibilità di prendere parte al Prix de Rome, dove  non arrivò più in là del secondo posto superato da Joseph-Benoit Suvée.

Il pittore ci riprovò nel 1772 con Diana e Apollo saettano i figli di Niobe, ma mancò il primo posto anche in questa occasione.

Jacques-Louis si ripresentò al Prix de Rome anche nel 1773, con La morte di Seneca ms nemmeno questa volta arrivò la vittoria, e così il giovane entrò in contrasto con l’istituzione accademica.

Nel 1774 David riuscì a vincere il Prix de Rome grazie ad Antioco e Stratonice, per poi partire per Roma insieme con il maestro Vien.

Dopo aver fatto tappa a Lione e a Torino, si fermò a Parma e a Bologna, dove studiò le opere del Correggio.

Nel 1782 David si sposò con Marguerite Charlotte Pécoul, che gli diede quattro figli, inoltre propose all’Accademia Il compianto di Andromaca sul corpo di Ettore, che fu accolto con favore. Dopo avere deciso di realizzare Il giuramento degli Orazi, il pittore partì  per Roma insieme con il suo allievo Jean-Germain Drouais e sua moglie, con l’intento di concluderlo in Italia.

Nel 1787 realizzò La morte di Socrate per un aristocratico liberale, Charles Michel Trudaine de la Sablière, e l’anno successivo concluse Gli amori di Paride ed Elena, commissionatogli da un membro della famiglia reale, il conte d’Artois, che successivamente divenne Carlo X.

Negli anni successivi Jacques-Louis David prese parte in prima persona alla Rivoluzione francese, come testimonia la sua opera più drammatica, il Marat assassinato.

Durante la reazione termidoriana fu incarcerato, per poi essere liberato, così decise di aprire una scuola, frequentata da allievi che giungono da tutta Europa.

In seguito David dovette fare i conti con un raffreddamento delle sue relazioni con il potere, provocato anche da difficoltà dal punto di vista dei pagamenti, così tornò alle commissioni private, come Saffo e Faone (1809), destinato a Nicolai Yussupov, un principe russo.

Mentre François Gérard e Antoine-Jean Gros, suoi vecchi allievi, omaggiavano la monarchia restaurata, David era consapevole che il suo passato bonapartista e rivoluzionario poteva costargli caro così, dopo la sconfitta di Waterloo, fuggì in Svizzera e, successivamente, a Bruxelles.

Dopo aver ricevuto l’invito di Federico Guglielmo III a recarsi in Prussia, ebbe l’occasione di ritrarre le figlie di Giuseppe Bonaparte.

All’età di settantacinque anni eseguì Marte disarmato da Venere e le Grazie, che fu esposto nel 1824.

Jacques-Louis David  morì a Bruxelles il 29 dicembre 1825 ed è sepolto  al Cimitero Saint-Josse-ten Noode della città belga, mentre il suo cuore venne inumato nel cimitero di Père Lachaise a  Parigi.