Progetto senza titolo 34 1

Una storia d’amore nel Medioevo francese…

Pietro Abelardo, chierico e brillante insegnante di teologia della Francia medievale, dal 1113 insegnava in una scuola sul colle di Santa Genoveffa a Parigi e fu lì che, a 39 anni, conobbe Eloisa.

Eloisa era nata nel 1099 nell’Ile de la Cité di Parigi e, da adolescente, affidata al fratello di sua madre, il canonico Fulberto, studiò nel convento di Argenteuil le arti liberali, oltre al latino, il greco e l’ebraico.

Pietro il Venerabile, il celebre Abate di Cluny, la più grande e importante abbazia d’Europa, scrisse che Eloisa era una grande studentessa.

Nel 1116 Eloisa, che non aveva ancora compiuto diciassette anni, venne mandata da Fulberto ad ascoltare le lezioni di Abelardo, nella sua scuola sulla collina di Sainte Geneviéve.

Abelardo s’innamorò perdutamente della sua allieva e per starle accanto chiese di andare a pensione da Fulberto, che accettò con entusiasmo il fatto di avere il maestro più noto di Parigi come insegnante della nipote.

Il maestro in poco tempo compose per Elisa struggenti poesie d’amore che giunsero all’orecchio dei suoi studenti e si diffusero in tutta Parigi.

Fulberto, capita la situazione, cacciò subito di casa Abelardo, ma Eloisa era rimasta incinta e, dopo aver dato la notizia, con una lettera, al suo amato, questi decise di portarla via con sé.

Approfittando dell’assenza di Fulberto, Abelardo rapì Eloisa e la condisse a Pallet, in Bretagna, dove la giovane nel 1116 diede alla luce il piccolo Astrolabio.

In preda ai sensi di colpa, Abelardo si dichiarò disposto a sposare Eloisa, a condizione che il matrimonio fosse segreto per non danneggiare la sua carriera poiché non era solo docente, ma anche chierico.

Tornati a Parigi, Eloisa e Abelardo si sposarono in presenza di Fulberto e di pochi amici, senza rivelare pubblicamente il matrimonio, ma presto la famiglia della sposa diffuse la notizia.

I due negarono subito il fatto e, per evitare scandali Abelardo mandò Eloisa nel monastero di Argenteuil.

Ma la famiglia di Eloisa pensò che Abelardo l’avesse costretta a farsi monaca per liberarsi di lei e decisero di vendicarsi così una notte, mentre il maestro dormiva nella sua casa, tre uomini lo aggredirono e lo evirarono.

Da questo momento le strade dei due amanti si divisero, infatti Eloisa prese i voti e passò il resto della sua vita in convento, mentre Abelardo, diventato eunuco, tornò alla sua vita accademica ed ecclesiale.

Anni dopo Abelardo compì un gesto di grande generosità verso le monache del chiostro di Argenteuil, di cui faceva parte Eloisa, che furono sfrattate dal vescovo di Saint Denis, donando loro un eremo noto con il nome di Paràclito.

Nei suoi ultimi anni Abelardo venne ospitato nel convento di Cluny da Pietro il Venerabile, dove morì il 21 aprile 1142 e la sua tomba venne collocata nel Paràclito, ed Eloisa ne accolse le spoglie.
Alla sua morte, il 16 maggio 1164, anche Eloisa venne sepolta nello stesso loculo.

Il convento fu venduto nel 1792 e nel 1800 il feretro dei due amanti venne trasportato a Parigi nel cimitero del Père Lachaise e l’anno dopo per loro fu costruita una cappella.