POOH 3media

Un gruppo leggendario, simbolo della musica italiana…

La loro musica l’abbiamo incontrata tutti, ascoltata, cantata, ha fatto da colonna musicale ad almeno qualche giorno della nostra vita.

Il primo nucleo dei Pooh nacque nel 1962, a Bologna, dall’incontro di Valerio Negrini (batterista) e Mauro Bertoli (chitarrista).

Solamente due anni più tardi, si arrivò finalmente alla prima formazione stabile, composta da Negrini e Bartoli, più Vittorio Costa alla voce, Giancarlo Cartelli al basso e Bruno Barraco alla chitarra ritmica e alle tastiere.

Il gruppo divenne quello storico nel 1966, con Valerio Negrini (batteria), Roby Facchinetti (tastiere), Riccardo Fogli (basso), Mauro Bertoli (chitarra), Mario Goretti (chitarra), Gilberto Fagioli (basso) e Bob Gillot (tastiere).

Nel 1967, Mauro Bertoli lasciò il gruppo, accusandolo di copiare spudoratamente lo stile dei Beatles.

Ma un anno più tardi, arrivò il primo grande successo, con Piccola Katy, composta con il nuovo membro Dodi Battaglia.

Nel 1971, i Pooh firmarono il primo contratto discografico con LA Cgd, dove incisero Tanta voglia di lei, aumentando la loro popolarità con l’enorme successo di Pensiero.

Inoltre la band vide un altro cambio di formazione, con Stefano D’Orazio che prese il posto di Valerio Negrini, che rimase comunque il quinto Pooh firmando come autore molti testi delle canzoni.

sono proprio grazie a Tanta voglia di lei che il gruppo conquistò prima la posizione numero 1 di tutte le hit parade, e poi il primo disco d’oro in carriera.

Nel nuovo LP, Alessandra, con successi come Cosa si può dire di te, Noi due nel mondo e nell’anima e Nascerò con te, i Pooh si aggiudicarono altri dischi d’oro.

Ma nel 1973, il gruppo cambiò di nuovo, quando Red Canzian sostituì Riccardo Fogli per il nuovo Lp Parsifal, che stabilì il record di vendite per l’epoca, con 400.000mila dischi venduti.

I continui dissapori con la Cgd spinsero la band ad autoprodursi e nel 1976 uscì Poohlover, uno dei dischi più venduti del gruppo.

L’anno successivo iniziò l’era dei grandi concerti negli stadi e della partecipazione a diverse puntate di Domenica In con Corrado.

Nel 1986 i Pooh furono immortalati al museo delle cere di Roma e nominati Cavalieri dal presidente della Repubblica.

All’inizio degli anni Novanta parteciparono, vincendo, al Festival di Sanremo con il brano Uomini soli.

Nel 2009, dopo trentotto anni di carriera con il gruppo, Stefano D’Orazio decise di lasciare il gruppo.

Nel 2010, Roby, Dodi e Red comunicarono l’intenzione di continuare a portare avanti la storia della band, dove nessun elemento sarà inserito stabilmente, i Pooh saranno loro tre.

Dal 2014-2015, anche i tre iniziano a dedicarsi alle loro carriere da solisti e nel 2016, in una splendida reunion, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli, tornano per un fantastico tour, che celebra il prestigioso anniversario del gruppo con 4 sold out negli stadi e 3 tre sold out all’Arena di Verona e si conclude con uno strepitoso concerto a Bologna, città natale della Band, prima di dire addio alle scene.

Il 6 novembre 2020, all’età di settantadue anni, morì a Roma Stefano D’Orazio, da tempo malato che sette mesi prima, durante l’emergenza sanitaria, aveva scritto, con Roby Facchinetti, la sua ultima canzone, Rinascerò, Rinascerai.

La canzone simbolo del dopo covid, soprattutto per Bergamo e la sua provincia.