Da sabato 7 settembre a domenica 20 ottobre lo storico Palazzo Parasi a Cannobio ospiterà una personale di Fabrizio Parachini.

L’artista dalla fine degli anni Novanta ha lavorato nell’ambito dell’arte non-oggettiva di matrice neo-costruttivista e minimalista, con la capacità di muoversi su diversi registri, come quello espressivo, ma anche quello curatoriale e di studioso della percezione visiva e cromatica.

L’esposizione sarà accolta nelle sale dell’edificio risalente al XIII secolo, a ridosso della Torre Comunale del XII secolo, restaurate per volere dell’Amministrazione Comunale, sotto la vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Regione Piemonte, dove ai piani superiori si trovano gli spazi destinati alle manifestazioni culturali, uno dei quali molto interessante per il diretto contatto con le antiche capriate.

Il piano terreno, un portico coperto con volte a botte, è la sede dell’Ufficio Turistico.
Nel contesto della mostra Le forme del colore, i gesti della mente sarà presentata una selezione di opere realizzate tra il 2005 e il 2019 espressioni delle diverse tematiche, e tipologie formali, affrontate dall’artista nel corso della propria attività.

I singoli lavori, in virtù sia della loro interazione che della relazione con lo spazio, sono due uniche grandi installazioni, una al piano inferiore e una a quello superiore, dal forte impatto visivo.

E questo il cuore della ricerca di Fabrizio Parachini, cioè creare opere che indagano formalmente i contenuti e i codici espressivi dell’arte astratta ma diventano concretamente dei punti sulle pareti, o luoghi di attenzione, per modificare la percezione e la fruizione dello spazio messa in atto dall’osservatore.

La maggioranza delle opere è costituita da più elementi, come Polittici in progressione cromatica, Trittici e Dittici giocati su accostamenti monocromi, Pagine di acetato sovrapposte e Solide pagine in multistrato di alluminio.

Ma la fine è l’ultima versione inedita di un progetto che l’artista conduce da diversi anni come Codice ovvio n° 3: Closed Doors, un’opera fatta da sei elementi e pensata come il risultato dei processi di scelta, composizione e riduzione d’immagini consuete, come le Porte sbarrate, intercalate a figure monocrome, che la nostra mente compie e subisce quotidianamente.

Come sempre, uno spazio della mostra sarà dedicato ai video e tra gli altri sarà presentato quello riguardante l’intervista effettuata da Clara Castaldo all’artista.

La mostra sarà aperta martedì e giovedì dalle 10.30 alle 12.30, mercoledì e venerdì dalle 16.30 alle 18.30, sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30 e domenica dalle 10.30 alle 12.30.