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A Bresso in provincia di Milano, dal 12 al 15 maggio si terrà la Festa Siciliana  un evento che  fa rivivere i colori, i suoni, i profumi della Sicilia, con una ricca selezione dei prodotti tipici del territorio.

Un grande spazio è riservato ai prodotti enogastronomici della Sicilia, come arancine, fritto misto, pane ca meusa, cannoli , cassate, stigghiola, pane con le sarde e tanto altro, accompagnato dalle migliori birre e vini artigianali.

Inoltre sono previsti vari momenti di intrattenimento, oltre a una sezione di foto e autografi con l’attore e ospite d’onore dell’evento Tony Sperandeo.

Interessante la storia di questo borgo, una storia che parte da molto, molto lontano.

La storia di Bresso è legata all’origine del suo toponimo, infatti il nome della località, in latino Brixium,  deriverebbe dal celtico brig, che significa colle o piazzaforte.

Si sa che, nel IV secolo a.C. i Galli Insubri, provenienti  dall’Europa nordoccidentale, migravano in direzione  del sud,  attraversarono le Alpi e si stabilirono nella pianura padana, dove si unirono con i locali, anch’essi di origine celtica,  discendenti dalla civiltà preistorica di Golasecca.

Il primo nucleo di Bresso era un piccolo gruppo di capanne poste in un luogo leggermente sopraelevato, circondate dalla campagna e bagnate dal corso del Seveso.

Nel 49 a.C. Giulio Cesare concesse  la cittadinanza romana a tutti gli abitanti della Gallia Cisalpina e Mid-land, cioè la terra di mezzo, allora ancora celtica, mutò il nome in Mediolanum.

La diffusione del cristianesimo nelle zone rurali si verificò lentamente, poi la presenza di Sant’Ambrogio come vescovo di Milano vide la nascita di varie comunità di fedeli, con l’edificazione di basiliche al di fuori delle mura, per coinvolgere la popolazione del contado.

Nel 568 tutta la zona al nord del Po fu occupata dai Longobardi per più di duecento anni, mentre i distretti rurali si svilupparono e il territorio fu suddiviso in zona chiamate fare.

Alla dominazione longobarda seguì quella carolingia, che vide la nascita della pieve, cioè la comunità dei fedeli che si sviluppava intorno a un centro battesimale, costituita da una chiesa principale e da edifici religiosi che si trovavano li intorno.

Tra il IX e il X secolo erano dieci le  pievi nel contado della Martesana, coincidente con la Brianza, mentre il territorio rurale, secondo l’ordinamento franco-longobardo, era suddiviso in fondi, e poi ulteriormente frazionato in  una serie di mansi assegnati a coloni.

La Brixium dell’età medioevale era un raggruppamento di case in pietra e in legno, circondate da campi e terreni che appartenevano a ordini religiosi.

Nel corso del XII secolo si affermarono in Lombardia i liberi comuni, che si contrapponevano all’autorità dell’Imperatore Federico Barbarossa, e imposero tasse, esercitavano diritti di mercato, amministravano la giustizia, e controllavano  le principali arterie di comunicazione.

La contesa tra Milano e l’imperatore condusse la città alla sconfitta nel 1158.

Ma Milano riuscì a riconquistare l’egemonia economica e divenne la leader della coalizione dei Comuni lombardi e nel 1176, a Legnano, la Lega Lombarda sconfisse Federico Barbarossa.

La pace di Costanza del 1183 confermò la rinuncia imperiale sui comuni lombardi e restituì a Milano il ruolo di potenza egemone mentre i borghi della Martesana da allora vennero amministrati dal Comune di Milano.

Monza e il suo territorio entrarono nell’orbita di Milano e Brixium subì il medesimo destino, unendo la sua storia da allora con le vicende della metropoli lombarda.