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Il 5 dicembre cade la memoria di uno dei figli prediletti di Don Bosco…

Filippo Rinaldi nacque a Lu Monferrato, in provincia di Alessandria, il 28 maggio 1856, ottavo di nove figli.

Il piccolo Filippo conobbe Don Bosco durante una delle tante passeggiate che il santo sacerdote faceva con i suoi giovani nell’autunno del Monferrato.

A dieci anni il padre iscrisse Filippo al collegio di Mirabello, che però lasciò pochi mesi dopo.

Don Bosco scrisse al ragazzo, tentando di indurlo a tornare, ma Filippo si mostrò irremovibile. Nel 1874 Don Bosco si recò personalmente a Lu per convincere il ragazzo a seguirlo a Torino, ma purtroppo non ci riuscì.

Solo tre anni dopo Don Bosco finalmente lo persuase e, all’età di ventuno anni, il giovane Rinaldi intraprese a Sampierdarena il cammino per le vocazioni adulte.

Nel 1880, dopo il noviziato, nelle mani dello stesso don Bosco, Filippo emise i voti perpetui, e nel dicembre del 1882 ricevette l’ordinazione presbiterale.

Poco tempo dopo divenne il direttore di Mathi, un collegio per vocazioni adulte che poi fu trasferito a Torino.

A pochi giorni dalla morte di Don Bosco, Don Rinaldi volle confessarsi dal suo padre spirituale e questi, prima di assolverlo, gli disse soltanto una parola: “Meditazione”.

Nel 1889 Don Michele Rua, successore di Don Bosco, nominò Filippo direttore della casa di Sarria, nei pressi di Barcellona in Spagna, dicendogli solo “Dovrai sbrigare cose assai delicate”.

In tre anni, con la preghiera, la mansuetudine e una presenza paterna e animatrice tra i giovani e nella comunità salesiana, Don Rinaldi risollevò l’opera, poi fu nominato Ispettore di Spagna e Portogallo, contribuendo in modo decisivo allo sviluppo della Famiglia Salesiana in terra spagnola. In nove anni, grazie all’aiuto economico dato dalla nobildonna Dorotea Chopitea, fondò ben sedici nuove case.

Don Rua, dopo una visita restò impressionato dal lavoro di Filippo e, in seguito, lo nominò Prefetto generale della Congregazione.

Nel nuovo incarico, don Rinaldi continuò a lavorare con zelo, senza rinunciare al suo ministero sacerdotale, sempre con prudenza, carità e intelligenza.

Dopo la morte di Don Rua, nel 1910 Filippo fu rieletto Prefetto e Vicario di Don Paolo Albera, nuovo Rettor Maggiore.

Nel 1922 Don Rinaldi divenne il terzo successore di Don Bosco, ruolo che evidenziò le sue doti di padre e le sue iniziative, tra cura delle vocazioni, formazione di centri di assistenza spirituale e sociale per le giovani operaie, oltre ad essere un valido sostegno per le Figlie di Maria Ausiliatrice in un particolare momento della loro storia.

Don Rinaldi diede un grande impulso ai Cooperatori Salesiani, istituì le Federazioni mondiali degli ex-allievi ed ex-allieve, inoltre fondò l’Istituto secolare delle Volontarie di don Bosco.

L’impulso che diede alle missioni salesiane fu enorme, con nuovi istituti missionari, riviste e associazioni, e durante il suo rettorato partirono per il mondo oltre milleottocento salesiani.

Il 5 dicembre 1931, nella sua abitazione di Torino, Don Rinaldi concluse silenziosamente la sua esistenza, mentre era intento a leggere la vita di Don Rua ed è sepolto nella cripta della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.

Don Rinaldi fu dichiarato venerabile il 3 gennaio 1987 e Papa Giovanni Paolo II lo beatificò il 29 aprile 1990 a Roma in Piazza San Pietro.