È Ferrara che ospita al Palazzo dei Diamanti una delle più importanti mostre del 2019.

Nel luglio 1931, per la prima retrospettiva allestita a Parigi, la rivista Vogue dedicò al pittore Giovanni Boldini, scomparso qualche mese prima, l’articolo Boldini.

Pittore dell’eleganza, creando al mito di un artista che, con il suo canone di bellezza moderno, avrebbe ispirato generazioni di stilisti, da Christian Dior a Giorgio Armani, da Alexander McQueen a John Galliano.

Il magnetismo dei ritratti di Boldini, dove i suoi modelli appaiono sicuri di sé e del proprio potere.

di seduzione, è unito al rapporto che il pittore ebbe con la nascente industria della moda alla quale, a sua volta, dette un contributo notevole, come racconta la mostra Boldini e la moda, presso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, fino al 2 giugno.

Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna-Museo Giovanni Boldini di Ferrara, la mostra è la storia di questo legame, nata da lungo studio che, attraverso i documenti, ha permesso il chiarimento della fitta rete di rapporti sociali e professionali dell’artista, che fu capace di farsi interprete della moda del tempo fino a giungere a influenzarne le scelte.

Affermatosi nella Parigi tra Otto e Novecento, crocevia del gusto e della modernità, Boldini ha immortalato le élite cosmopolite della Belle Époque, con le immagini dei protagonisti di quell’epoca, da Robert de Montesquiou a Cléo de Mérode alla marchesa Casati, facendone delle vere e proprie icone glamour.

Se all’inizio la moda catturò l’attenzione dell’artista come simbolo della vita moderna, elemento che lega l’opera d’arte alla contemporaneità, ben presto fu un attributo distintivo della sua ritrattistica, con una pittura che unisce una pennellata nervosa e dinamica all’enfatizzazione di pose manierate e sensuali, e le creazioni dei grandi couturier Worth, Doucet, Poiret e le Sorelle Callot.

Cosi Boldini diede vita a un concetto del ritratto di società che fu un vero e proprio canone, modello di stile e tendenza che anticipò formule e linguaggi del cinema e della fotografia di moda del Novecento.

Un suggestivo percorso di 130 opere vede dipinti, disegni e incisioni di Boldini e dei colleghi Degas, Manet, Sargent, Seurat, Blanche ed Helleu a meravigliosi abiti d’epoca, libri e accessori preziosi, tra i letterati che hanno contribuito a fare della moda un elemento fondante delle poetiche della modernità, da Charles Baudelaire a Oscar Wilde, da Marcel Proust a Gabriele D’Annunzio.

Ma la mostra svela anche gli intrecci tra arte, moda e letteratura che hanno segnato la fin de siècle, in una cornice di mondanità che fu lo sfondo alla lunga carriera di Boldini, nelle atmosfere raffinate e luccicanti della metropoli francese e in tutto il suo elegante edonismo.

La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 19, anche il 1 maggio e il 2 giugno.

Maggiori info si possono avere telefonando al numero 0532244949, scrivendo a diamanti@comune.fe.it e sul sito www.palazzodiamanti.it