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Un weekend da non perdere quello a Muggiò, nel cuore della Brianza, dove il 29, 30 aprile e il 1 Maggio, ci sarà Gnocco Fritto & Cucina Emiliana Festival, ottava edizione del grande format itinerante dedicato alla cucina emiliano-romagnola, in Piazza 9 Novembre 1989, tra gusto e divertimento.

Cuore dell’evento è la cucina emiliana tradizionale, con tante specialità enogastronomiche regionali, tra cui birre e vini selezionati, con  la possibilità di usufruire del servizio bar & ristorazione nell’area relax con tavoli o, in alternativa, del servizio d’asporto e take-away.

Per i più piccoli ci saranno gonfiabili e giostrine e verranno organizzati momenti di animazione.

Durante tutta la durata del Festival ci saranno musica dal vivo ed eventi, come venerdì 29 aprile, dalle 21, la musica anni 70/80/90 de I Parrucconi, sabato 30 dalle 21, il tributo a Vasco Rossi, con la Tribute Band Vasco Revolution e domenica 1 maggio, in occasione del famoso Concertone, dalle

16 sarà presente sul Tonino Carotone con un Open Act.

Il festival è ad ingresso gratuito e si terrà venerdì dalle  18 e il sabato e la domenica dalle 11 del mattino. con orario continuato fino a cena.

Si ritiene che il nome originario di Muggiò possa derivare dall’aggettivo latino metulatus, da metula, un diminutivo della voce latina meta, con significato di altura, per indicare la conformazione ondulata del terreno.

Il primo centro abitato a sorgere dove si trova oggi Muggiò fu Ameglao, nominato per la prima volta in una disposizione testamentaria di Ansperto, Arcivescovo di Milano, del 879.

Nel 912 il centro aveva assunto il nome di Meglao,  infatti nel Codice Diplomatico Monzese si riferisce di Guidobaldo e Gotifredi de Vico Meglao e nel 1196 il nome era diventato Migloe, confermato anche nei documenti relativi ad un censimento del 1398.

Durante i secoli successivi, diversi documenti religiosi parlano del borgo definendolo Migioe, Mugloe e nell’accezione latina di Muglovium ed è della seconda metà del XIII secolo la prima comparsa del nome di Muggiò,

La presenza di nomi prettamente germanici nei primi documenti storici, fanno pensare che la  fondazione del paese sia avvenuta all’epoca delle invasioni barbariche ed in particolare di quella del popolo Longobardo.

In epoca feudale Muggiò seguì le sorti di Desio passando prima sotto la dominazione dei Visconti, sino alla metà del Quattrocento,  poi fu, da Luigi XII Re di Francia e Duca di Milano, concessa al dottore Gabriele Pirovano ed ai suoi eredi.

Nel 1518, fu ceduto ad Ottaviano di Rho che lo perdette nel 1521, perché era un seguace dei francesi e passò quindi sotto Francesco II Sforza, successivamente a Galeazzo Ferreri, al Cavalier Vespasiano Roadino, a Giacomo Gallarati il 10 settembre 1530 e, all’estinzione della linea, fu acquistato da Giorgio Manriquez il 7 maggio 1550, sotto il ducato di Filippo II di Spagna.

Poi i marchesi Manriguez cedettero vari centri della Pieve a diverse famiglie, ma tennero Desio, Muggiò ed altri sette villaggi.

Alla morte del Marchese Lodovico nel 1791 il consigliere Conte Pietro Secco Commeno ereditò il feudo dall’Imperatrice d’Austria Maria Teresa d’Asburgo, avendo sposato Laura, figlia di Don Lodovico.

La presa di possesso del nuovo signore avvenne il 28 novembre del 1795 e con la venuta di Napoleone Bonaparte nel 1796 cadde ogni diritto feudale sul territorio.

In quest’arco di tempo si fecero notare nella storia di Muggiò  nobili famiglie locali e milanesi, come gli Scorpioni Dè Rasini, i Casati, i Porro, gli Isimbardi, i Bolagnos, i D’Adda, i Taccona, gli Antona Traversi, i Greppi, i Nobili e i Santambrogio, che lasciarono varie testimonianze nelle ville del centro storico.