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A Legnago, in provincia di Verona il weekend tra il 20 e il 22 Maggio vedrà la diciottesima edizione di Grecia in Festa, il format itinerante dedicato alla cucina del Peloponneso, per tre giornate da non perdere in Piazza Giuseppe Garibaldi.

Sarà un weekend all’insegna della cucina greca, con tante specialità regionali, tra cui ottime birre artigianali, bevande e vini selezionati, oltre a  piatti tipici come Pita Feta, Pita Hallumi, Suvlaki, Grigliata mista, Pita Lukanico, Yogurt Greco, Dolmodakia, Insalata Greca, Pita Gyros, Frittura, Baklava, Kataifi, Polpettine di ceci, Bastoncini di Feta, Pita Sutsukaki, Salsa Tzatziki e molto altro.

Ci sarà la possibilità di un servizio bar e della ristorazione dell’area relax con tavoli e, in alternativa, del servizio d’asporto e take-away.

Il festival si terrà venerdì dalle 18 e sabato e domenica dalle 11 del mattino, per pranzo e per cena, con orario continuato.

Particolare e ricca di storia la cittadina che ospita la manifestazione.

Di Legnago nell’Età del Bronzo si sa molto, soprattutto  grazie al ritrovamento nel 1931 di una terramara e ai reperti archeologici risalenti alla civiltà Etrusca, conservati presso il Museo Civico Fioroni e il Centro Ambientale ed Archeologico.

Successivamente, grazie ai romani, le campagne circostanti vennero rese fertili e Legnago fu un punto di riferimento per la bassa Veronese per secoli.

Nell’Alto Medioevo Legnago divenne una vera e propria roccaforte militare e oggi sono visibili i resti dell’antica Porta Mantova  nei pressi di Piazza Garibaldi, Via Giacomo Matteotti e Corso della Vittoria .

La cittadina fu conquistata prima dai Longobardi e successivamente dai Franchi, fino a diventare attorno al Mille un feudo del vescovo di Verona, che poi la cedette al Comune in cambio di Monteforte d’Alpone.

Successivamente, Legnago fu un possedimento di Ezzelino da Romano per poi passare sotto la dominazione scaligera dal 1207 fino al 1387, seguendo le dominazioni dei Visconti e dei Carraresi.

Fondamentale per Legnago fu l’annessione nel 1405 alla Repubblica di Venezia, dato che fu proprio il governo della Serenissima ad affidare all’architetto Michele Sanmicheli il compito di consolidare le fortificazioni distrutte durante la guerra dei Cambrai.

Le fortificazioni furono poi in gran parte smantellate nel 1801 per volere di Napoleone, che cedette Legnago con l’intero territorio della Repubblica di Venezia all’impero asburgico.

Alla sconfitta di Napoleone, la cittadina tornò agli austriaci, come parte del regno Lombardo-Veneto e fu uno dei capisaldi del Quadrilatero nel 1814 assieme a Verona, Peschiera e Mantova.

Soltanto con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia nel 1866 le cose cambiarono e, alla fine del secolo XIX, per permettere al paese di espandersi oltre i confini della fortezza, vennero abbattute le mura, i bastioni e le porte, di cui rimangono oggi solo pochi resti.

I successivi bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale, contribuirono a  far perdere alla cittadina gran parte delle opere architettoniche esistenti e, ad oggi, a ricordare l’imponenza di questa importante roccaforte rimane il Torrione, che era parte della cinta muraria costruita da Sanmicheli, in Piazza della Libertà.