In viaggio alla ricerca di se stessi e dell’altro, quando i sogni non finiscono con le persone, ma continuano…

Matthew Martino (Matteo), residente ad Arona, sulle sponde piemontesi del Lago Maggiore in un videodocumentario diviso in tre puntate sostenuto dall’Associazione Culturale Vibra e realizzato da Personal Reporter, ha raccontato il suo lungo viaggio, verso Oxford, come tanti giovani, in cerca di una crescita personale e professionale.

Se la prima parte del viaggio l’ha arricchito in termini di conoscenza, cultura, nuove amicizie, la seconda parte è stata quella spirituale, più interiore e profonda, legata anche a un importante scopo, sostenere Casa Alessia Onlus, nata dall’amore di Giovanni Carlo Mairati in ricordo della figlia Alessia.

La storia di questa ragazza ha qualcosa di particolare, dall’immenso dolore e dal vuoto che ha lasciato Casa Alessia Onlus cerca di realizzare quello che era il suo sogno.

Nel 2003 Alessia aveva vinto una borsa di studi che la aveva permesso di studiare per un anno all’estero.

La sua scelta era caduta in Quito in Equador, uno stato povero e con molti problemi, qui ebbe la possibilità non solo di conoscere le usanze di quel paese lontano ma soprattutto di vedere da vicino la povertà, quei bambini abbandonati per strada senza la possibilità di sorridere e senza futuro, oltre a conoscere un orfanotrofio femminile.

Nei mesi successivi, durante il suo soggiorno, Alessia spedì numerose e-mail ai genitori raccontando le sue esperienze e il suo progetto di aiuto per il futuro.

Purtroppo nel giugno del 2004 venne colpita da un grave problema di allergia e fu ricoverata in un ospedale a Quito.

Giovanni e sua moglie Paola partirono immediatamente per l’Equador e trovarono la figlia ricoverata in rianimazione, per shock anafilattico.

Miracolosamente Alessia si riprese e raccontò di aver visto, durante il coma, una luce gialla intesa e di aver provato un senso di benessere incredibile, oltre ad aver avuto la visione del suo funerale, visto come un momento allegro dove la gente batteva le mani, ma stranamente sua madre non c’era.

Dato che le condizioni di Alessia erano migliorate il 28 giugno Giovanni tornò in Italia per lavoro e organizzò il ritorno della figlia, che era in ospedale curata della mamma Paola, tramite un volo in aeroambulanza.

Il 2 luglio l’aereo partì da Quito, fece scalo tecnico a Panama, ma durante il decollo ebbe un incidente e si schiantò contro un hangar. Nello schianto morirono sette persone, tra le quali Alessia e sua madre Paola.

Il 10 luglio venne celebrato il funerale, una funzione allegra, con le musiche gioiose, le campane che suonavano a festa, la gente che applaudiva. La mamma di Alessia non c’era.

Da allora per Giovanni le email di Alessia sono diventate un testamento morale e nel 2006 ha fondato con alcuni amici Casa Alessia, il cui scopo iniziale era quello di aprire una casa in Ecuador dove ospitare i bambini senza tetto, ma alcune difficoltà burocratiche e logistiche impedirono l’acquisto della struttura.

A Quito Casa Alessia è arrivata nel 2016, per ristrutturare un centro gestito dalle Missionarie della Fanciullezza per i bambini di strada.

Nel frattempo l’associazione ha compiuto centinaia di missioni in tutto il mondo, finanziando progetti a favore dell’infanzia.

In 24 minuti Matteo racconta oltre un anno e 1.700 km percorsi a piedi, nella sua scelta di tornare a piedi da Oxford ad Arona, per poter apprendere, conoscere, confrontarsi con culture diverse, un viaggio sicuramente interiore ma anche verso gli altri, infatti, ha scelto di sostenere Casa Alessia Onlus.

Per sostenere Casa Alessia Onlus di Giovanni Carlo Mairati il sito è http://casalessia.it/dona-ora/

Il videodocumentario è sostenuto dall’Associazione Culturale Vibra e realizzato da Personal Reporter News.