Un elemento essenziale della mobilità del futuro sarà rappresentato dalla guida autonoma.

Empatia e fiducia sono fattori indispensabili per accettare i veicoli a guida autonoma. Per aver fiducia nella vettura, è necessario comprendere immediatamente e in modo intuitivo come questa stia per agire.

Mercedes-Benz studia questa ‘fiducia informata’ con l’ausilio della ‘Cooperative Car’.

La Cooperative Car, su base Classe S, è dotata di un sistema di segnalazione luminosa a 360 gradi. che anticipano agli utenti della strada, in maniera differente, le azioni della vettura:

  • Luce fissa: la vettura viaggia in modalità di marcia autonoma, indipendentemente dal fatto che sia in movimento oppure ferma.
  • Lampeggio lento: la vettura sta per frenare.
  • Lampeggio rapido: la vettura sta per partire.

Con la Cooperative Car sono state inoltre sperimentate segnalazioni luminose alternative.

Strisce luminose di color turchese a livello di parabrezza, griglia del radiatore, nei fari, negli specchi retrovisori esterni e nella parte inferiore dei finestrini indicano che è attiva la modalità di marcia autonoma, segnalando così ai pedoni ed agli altri utenti della strada che la vettura sta viaggiando in modo indipendente.

Grazie a piccole file di punti luminosi sul tetto, gli altri utenti della strada capiscono di essere stati riconosciuti.

Nel corso del processo, soltanto le persone o i ciclisti, la cui traiettoria coincide con quella della vettura, vengono allertati tramite segnali luminosi. In questo modo, la cooperative car ricrea il contatto visivo naturale che si sarebbe instaurato tra guidatore e pedoni.

La Cooperative Car informa l’ambiente che la circonda ancor prima della partenza. Le strisce luminose, che corrono lungo tutto il perimetro della vettura, creano il relativo segnale luminoso. Gli specchi retrovisori esterni si aprono, si solleva il posteriore e successivamente il frontale della vettura.

Questi movimenti richiamano quelli di un essere umano che si sveglia e si alza, permettendo così alle persone di comprendere questa forma di comunicazione in modo intuitivo.

Gli studi dimostrano che i pedoni apprezzano la comunicazione a 360° di color turchese.

La segnalazione luminosa a 360° risulta di particolare importanza per quanto riguarda l’informazione dei pedoni. Questi i risultati emersi da diversi studi sulle luci effettuati da Mercedes-Benz a Sindelfingen ed al Test e Technology Centre di Immendingen, inaugurato a settembre 2018.

Sono state analizzate a riguardo le reazioni dei pedoni in presenza di veicoli autonomi con sistemi di segnalazione diversi nelle varie situazioni di traffico.

È emerso chiaramente che la segnalazione luminosa rappresenta un fattore decisivo sia ai fini del riconoscimento dei veicoli con guida autonoma, sia per quanto riguarda la sensazione di sicurezza da parte dei pedoni.

Le persone apprezzano la segnalazione luminosa, in particolare nelle situazioni in cui finora avveniva un’interazione con il guidatore. Normalmente, infatti, si ricerca il contatto visivo con il guidatore quando si ha intenzione di attraversare la strada.

Se un veicolo comunica, tramite segnali luminosi, la modalità di guida autonoma, il pedone si sente sicuro, anche nel caso in cui i passeggeri non prestano evidente attenzione al traffico.

La maggioranza dei partecipanti agli studi ha preferito il turchese come colore per la segnalazione. I risultati delle ricerche sul tema ‘guida autonoma’ saranno presentati da Mercedes-Benz anche alla SAE International, Associazione Internazionale di Ingegneri che, tra l’altro, si occupa di sviluppare nuove norme legate alla mobilità.

La Casa della Stella proporrà l’adozione in campo automobilistico del colore turchese, mai utilizzato finora, per realizzare la segnalazione a 360°.

Visioni futuristiche: la carrozzeria come mezzo di comunicazione

Oltre agli studi ed alla segnalazione luminosa illustrata attraverso la Cooperative Car, Mercedes-Benz sta lavorando su progetti visionari di più ampio respiro, il cui scopo è rendere possibile una ‘fiducia informata’ tra uomo e macchina.

Fiducia informata vs. cieca fiducia. A questo riguardo, l’intera superficie esterna del veicolo diventa un mezzo di comunicazione a tutto tondo e la tradizionale carrozzeria si trasforma in ‘carrozzeria digitale’.

Mercedes-Benz aveva già compiuto un primo passo in questa direzione nel 2015, presentando la concept car F 015 dotata, tra l’altro, di una griglia frontale digitale, impiegata anche come mezzo di comunicazione.

Un anno dopo, questa idea è stata ripresa anche dal Vision Van, un prototipo di veicolo commerciale ad alimentazione elettrica con droni-corrieri integrati per il servizio consegne dell’ultimo miglio, dotati di indicazioni digitali a LED inserite a livello di frontale e posteriore.

Il veicolo è così in grado, ad esempio, di allertare gli altri utenti della strada che seguono con messaggi come ‘Il veicolo si sta fermando’. Nel 2018 il Vision URBANETIC, un concept pensato per garantire una mobilità efficiente, sostenibile ed ‘on demand’, si rifà nuovamente a questo leitmotiv.

Questo prototipo, basato su una piattaforma di guida autonoma con moduli intercambiabili per il trasporto merci e passeggeri, è in grado di comunicare con il proprio ambiente attraverso un ‘digital shadowing’ sulla carrozzeria, che consente, per esempio, di proiettare l’ombra di un pedone, quando i sensori a 360 gradi del veicolo ne rilevano la presenza nelle immediate vicinanze.

Grazie a questa interazione, il pedone ha la certezza di essere stato rilevato dal veicolo e può, quindi, agire di conseguenza.

Sulla base di queste innovazioni, Mercedes-Benz sta lavorando ad ulteriori soluzioni per mettere a disposizione degli occupanti del veicolo e dei pedoni le medesime informazioni relative alle percezioni ed alle prossime azioni che saranno eseguite dal veicolo.

Gli occupanti saranno anche in grado di decidere cosa il veicolo comunicherà verso l’esterno, in modo da creare un ‘effetto bozzolo’ all’interno del veicolo, affinché diventi uno spazio protetto per i suoi passeggeri.