Beato Annunciazione Corridoio

Il 25 marzo cade la memoria dell’Annunciazione del Signore, quando nella città di Nazareth l’angelo del Signore disse a Maria “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo” e lei rispose “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola”.

La festa prende il suo nome dall’annunzio dell’angelo Gabriele a Maria circa la nascita del Messia, secondo il Vangelo di Luca, dove la Vergine di Nazaret divenne l’Annunziata.

I nove mesi tra la concezione e la nascita di Gesù spiegano la data del 25 marzo rispetto alla solennità del 25 dicembre del Natale, perché gli eruditi collocavano nello stesso periodo l’evento della creazione e della rinnovazione del mondo nella Pasqua.

Cadendo nel periodo di Quaresima, la data di questa solennità in alcuni anni viene trasferita, ad esempio quando il 25 marzo cade nella Settimana santa, come nel 2013 e nel 2016, nella Settimana di Pasqua o coincide con una Domenica di Quaresima o di Pasqua.

Le ricerche storiche stabiliscono che un tempo la festa era all’interno della celebrazione del Natale, come conseguenza o come preparazione.

Nella prima metà del VI secolo, la Chiesa di Costantinopoli celebrava con solennità l’Euaggelismòs il 25 marzo, poi si diffuse a Roma e nella Spagna nel secolo seguente, al punto che nel 656 il concilio di Toledo istituisce la festa mariana del 18 dicembre.

Nel Medioevo il giorno dell’Annunciazione era per molti l’inizio dell’anno civile e punto di riferimento per la numerazione degli anni e nel 1972 il Messale di Paolo VI nominò la festa come Annunciazione del Signore e dotò la celebrazione di un ricco formulario.

Una tradizione antichissima identifica la casa di Maria, dove avvenne l’Annunciazione, con la grotta che oggi si trova nella cripta della Basilica dell’Annunciazione a Nazaret, costituita da una parte scavata nella roccia e una costruita in muratura.

La casa rimase a Nazaret fino alla fine del XIII secolo, quindi venne trasferita prima a Tersatto in Croazia e dopo a Loreto, nelle Marche, in quanto la rioccupazione della Terrasanta da parte dei musulmani faceva temere per la sua conservazione.

Secondo la tradizione, la casa fu miracolosamente portata in volo da alcuni angeli, anche se dai documenti dell’epoca risulta che il trasporto, avvenuto per nave tra il 1291 e il 1294, fu opera della famiglia Angeli Comneno, un ramo della famiglia imperiale bizantina.

La Santa Casa, come oggi è chiamata, si trova all’interno della Basilica di Loreto, ed è continuamente visitata da numerosi pellegrini.