20140521 giostra saracino quartieri

Uno dei simboli della Toscana medievale…

La Giostra del Saracino è il gioco cavalleresco che anima la Piazza Grande di Arezzo due volte l’anno, a giugno, il penultimo sabato del mese, e a settembre, nella prima domenica del mese.

Se le giostra di giugno si tiene in notturna ed è dedicata al patrono di Arezzo, San Donato, quella di settembre avviene di giorno ed è dedicata alla Madonna del Conforto.

I due eventi sono molto sentiti dalla comunità aretina, che nella settimana della manifestazione organizza feste e attività culturali, fino alla cena propiziatoria per la vigilia della Giostra.

La gara, disputata in costume medievale, vede gareggiare i quattro quartieri di Arezzo che si scontrano con il Buratto, un fantoccio identificato con il re delle Indie che lancia la sfida ai cavalieri.

Così il Quartiere di Porta Crucifera, il Quartiere di Porta del Foro, il Quartiere di Porta Sant’Andrea e il Quartiere di Porta Santo Spirito si sfidano in un esercizio, dove il cavaliere deve colpire il Buratto senza essere colpito a sua volta, ottenendo un certo punteggio, il quartiere che ottiene più punti viene decretato vincitore.

La gara è il momento clou di una rievocazione storica che riaccende lo spirito medievale della città, con la sfilata di oltre 300 figuranti in costume medievale e prima della gara, in Duomo, i giostratori e i cavalli ricevono la benedizione del vescovo.

Il corteo storico si sposta poi in Piazza Grande, dove si esibiscono gli sbandieratori seguiti dai tamburi e dalle chiarine del Gruppo Musici della Giostra del Saracino, infine entrano le autorità, tra cui l’Araldo, i Famigli del Buratto, i Valletti che portano il trofeo, la Lancia d’oro, e il Maestro di Campo.

A questo punto entrano i 4 capitani dei quartieri e i musici intonano l’Inno della Giostra del Saracino, ormai diventato un inno ufficiale degli aretini, poi l’Araldo legge la Disfida di Buratto, con cui il Saracino sfida i cavalieri.

La divisione in quartieri di Arezzo risale all’epoca del borgo medievale, con i quartieri che prendevano i nomi delle quattro porte delle mura medievali e la Giostra del Saracino trova la sua origine in quell’epoca, quando era un esercizio militare, evolutosi in un torneo cavalleresco, quindi una prova di abilità.

Tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XVI secolo diversi documenti menzionano i tornei a cavallo da disputarsi con le lance, poi lo Statuto cittadino del 1327 riporta la suddivisione in Quarti della città e l’eventualità di festeggiare il patrono con la giostra.

Tra il Cinquecento e il Seicento il torneo fu corso in diverse occasioni, come per la cerimonia del patrono San Donato e, anche nel periodo di declino della Giostra, tra il XVIII e il XIX secolo, furono organizzate delle carriere popolane, a dimostrazione del valore storico di questa rievocazione per gli aretini.

La prima edizione della moderna Giostra del Saracino disputata dai quattro quartieri si tenne il 7 agosto 1931, in occasione della cerimonia del patrono San Donato.

Oggi i quartieri della giostra non corrispondono esattamente ai quarti medievali, ma sono stati adattati alle circoscrizioni moderne.

Porta Crucifera, rappresentato dai colori rosso e verde, si estende nel nord-est della città, Porta del Foro, distinto dal giallo e cremisi, occupa il nord-ovest, il quartiere di Porta Sant’Andrea, con i colori bianco e verde, occupa la zona sud-est della città e Porta Santo Spirito, rappresentato dal giallo e dall’azzurro, si estende nel settore sud-ovest.

Durante una visita ad Arezzo è possibile scoprire la tradizione del gioco grazie alla mostra I Colori della Giostra nel palazzo del Comune che esibisce i costumi della Giostra e permettono ad adulti e bambini di scoprire la tradizione medievale e il suo valore per gli aretini.