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Il 5 agosto è il giorno della Madonna della Neve, raccontiamo la storia di una chiesetta lombarda che ne conserva la memoria…

Sulla strada che da Garlasco si dirige verso Tromello, nella campagna del Pavese, si trova l’oratorio della Madonna della neve, dalla storia molto antica.

Un tempo infatti nella frazione di Casa Piazza esisteva un oratorio detto Hospitaletto di Santa Maria di Banzolo, poi sconsacrato perché continua meta di ladri e assassini.

Nel 1841 il Vescovo Gianelli diede la concessione per l’erezione dell’attuale oratorio della Madonna della Neve, che sorge isolata, nella frazione di Casamatti.

La facciata a capanna, sormontata da un frontone triangolare, è tripartita e rinserrata agli angoli da lesene a tutta altezza, mentre al centro del timpano si apre un finestrone rettangolare e nella parte inferiore, l’unico portale è affiancato sui lati da finestre rettangolari.

Un campaniletto a vela si eleva a lato del rampante sinistro del tetto. mentre i fronti laterali sono tripartiti da lesene.

Ma qual è la storia della Madonna della Neve e perché la si festeggia nel mese di agosto?

Tra i vari titoli di Maria, madre di Gesù, c’è quello di Nostra Signora della Neve o Madonna della Neve, che deriva dalla basilica di Santa Maria ad Nives, situata a Roma sul colle Esquilino, che è uno dei più antichi santuari mariani esistenti, voluto da Papa Sisto III sul sito dell’antica basilica liberiana che intitolò poi alla Vergine Madre di Dio.

Il giorno in cui viene ricordata la Madonna della Neve è il 5 agosto, perchè i festeggiamenti coincidano con quelli della memoria della dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore.

Durante la ricorrenza, viene anche ricordato il miracolo della nevicata che racconta di come, sotto il pontificato di papa Liberio, una coppia di nobili che non aveva avuto figli donasse i propri beni per far erigere una chiesa intitolata alla Vergine Maria.

Tra la notte del 4 e 5 agosto, la Madonna apparve in sogno alla coppia, indicando il luogo in dove si sarebbe dovuto costruire la chiesa.

I nobili si rivolsero al Papa, che aveva fatto lo stesso sogno e, giunti nel punto indicato, vicino al colle Esquilino, lo trovarono coperto di neve nonostante la stagione estiva.

Dopo il Concilio di Efeso, in cui si decretò la Maternità Divina di Maria, Papa Sisto III decise di costruire sui resti della chiesa una basilica ancora più grande, per onorare la Vergine.

Il nuovo luogo di culto in pochi anni ebbe il titolo di Basilica di Santa Maria Maggiore, per indicare la sua superiorità su tutte le altre chiede mariane.

Nei secoli il culto della Madonna della Neve si andò diffondendo, in particolare tra il XV e il XVIII secolo, con una ricca serie di tradizioni e celebrazioni locali, diverse delle quali sopravvivono ancora ai giorni nostri.

Oggi in Italia ci sono oltre 150 chiese dedicate alla Madonna della Neve e, a ricordo della miracolosa nevicata, il 5 agosto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, sono fatti piovere bianchi petali di rosa, dall’interno della cupola, durante la solenne celebrazione liturgica.