Orta San Giulio è il più bel borgo d’Italia, l’ha scritto il quotidiano inglese The Telegraph.

La definisce una delle più belle cittadine lacustri, con piazza Motta, il punto di partenza dei battelli verso la piccola isola di San Giulio.

“Gli altri laghi italiani sono più grandi e noti, ma il lago d’Orta è indiscutibilmente il più bello e romantico”.

Queste sono le parole del quotidiano inglese The Telegraph, che nella sua classifica dei borghi più belli d’Italia, mette al top proprio il bacino cusiano.

L’articolo prosegue poi con “Il paesino di Orta San Giulio vanta un mix di acqua, montagne e stradine pittoresche. La vita del paesino si svolge attorno a piazza Motta, sul lago.

Un luogo perfetto dove trascorrere del tempo a guardare il mondo che passa” Tra le cose da fare una passeggiata al Sacro Monte e quella del Movero.

Il quotidiano inglese, non fa altro che confermare quanto scrittori, attori, poeti, registi, pittori, filosofi (uno su tutti Nietzsche) conoscono da tempo e soprattutto gli abitanti del luogo, che abitano in un luogo così particolare, poetico, romantico, ricco di fascino anche mistico.

Valgono per tutti le parole di Honorè de Balzac: “Un delizioso piccolo lago ai piedi del Rosa, un’isola ben situata sull’acque calmissime, civettuola e semplice, (…).

Il mondo che il viaggiatore ha conosciuto si ritrova in piccolo modesto e puro: il suo animo ristorato l’invita a rimanere là, perché un poetico e melodioso fascino l’attornia, con tutte le sue armonie e risveglia inconsuete idee… è quello, il lago, ad un tempo un chiostro e la vita…

Non a caso il premio Oscar Tornatore, proprio qui sul Lago d’Orta, e all’Isola di San Giulio ha girato Sun parte il suo “La corrispondenza”, con Jeremy Irons e Olga Kurylenko, uscito nelle sale nel 2016.

La storia di questo borgo affonda le sue radici nella preistoria, quando il territorio era abitato dalle tribù celtiche, successivamente ci fu poi la lenta e difficile penetrazione romana, consolidatasi durante l’impero.

Qui poi la storia incrocia la leggenda, che narra che nel IV secolo, San Giulio approdò su un’isoletta che si trova all’interno di questo splendido lago prealpino e sconfiggendo draghi e serpenti, scacciò i simboli del paganesimo e decise di costruirvi sopra una chiesa da cui partisse la cristianizzazione del territorio circostante. E si tratta proprio dell’odierna Isola di San Giulio.

Sul finire del IV secolo, il cristianesimo arrivò così a Orta grazie ai fratelli Giulio e Giuliano che abbandonata l’isola greca di Egina, grazie all’imperatore Teodosio, si diedero ad abbattere i templi pagani, in tutto l’impero, innalzando al loro posto chiese.

Giulio e Giuliano negli anni eressero ben novantanove chiese ma, a un certo punto, temendo che la loro vita stesse per concludersi, si affrettarono a erigere la centesima, con una tomba dove riposare per sempre.

Cosi Giulio lasciò il fratello nella vicina Gozzano e s’incamminò verso le rive del lago da cui si vedeva una piccola isola disabitata ma infestata da draghi e serpenti.

Non trovando una barca, il santo stese il suo mantello sull’acqua, vi salì sopra e aiutandosi con il bastone da pellegrino raggiunse l’isola, scacciò i serpenti e iniziò la costruzione di una chiesa sulla sommità della rocca.

Nel 392 Giulio morì e venne seppellito nella centesima chiesa, con il senatore romano Sant’Audenzio e il vescovo di Sion Elia, che con un gruppo di monaci aveva cercato rifugio nell’isola.