Cento anni dalla nascita di uno dei protagonisti della commedia all’italiana, che con Ugo Tognazzi formò una grande coppia…

Raimondo Vianello nacque a Roma il 7 maggio 1922 e il padre, ammiraglio, desiderava che intraprendesse la carriera diplomatica, strada che per un certo periodo il giovane seguì iscrivendosi,  dopo gli anni del liceo,  alla facoltà di legge.

Alla fine della seconda guerra mondiale Raimondo sentiva la carriera del diplomatico lontana dai suoi sogni, proprio in quel periodo Garinei e Giovannini, giovani star del teatro romano, gli proposero di prendere parte al Cantachiaro N°2, entrando  così a far parte del mondo dello spettacolo.

Da quel momento in poi la carriera di Vianello fu in ascesa e dal pubblico, ma anche dagli addetti ai lavori, era apprezzato per il suo umorismo sottile, elegante, mai volgare, quasi distaccato.

In breve divenne uno degli attori più amati di sempre, inizialmente faceva la spalla, anche per una comicità non aggressiva e poco invadente, poi la sua personalità emerse, in particolare quando lavorò  a fianco di due partner come Ugo Tognazzi  con cui oltre,  ad innumerevoli film,  firmò il programma di satira Un, due, tre, , e la moglie Sandra Mondaini, sposata nel 1961.

Raimondo Vianello ebbe anche il merito di rimettersi in discussione verso i sessant’anni, quando la maggior parte dei comici lascia la scena, così abbandonò definitivamente da parte i ruoli di spalla di lusso, accanto a Wanda Osiris, Erminio Macario, Carlo Dapporto e Gino Bramieri, e si dedicò quasi esclusivamente al piccolo schermo, grazie all’ingaggio nel 1982 da parte delle reti Fininvest di Silvio Berlusconi.

Furono gli anni di Casa Vianello, situation-comedy fra le più riuscite della tv italiana, con una leggendaria chiusa finale in tutte le puntate, con i Vianello a letto prima di addormentarsi e in cui, lui immancabilmente leggeva  il giornale sportivo, mentre lei si agitava sotto le coperte con una sfila di lamentele.

Nel 1991 Vianello visse una nuova popolarità con la conduzione di Pressing, programma di commento al campionato di calcio di Italia 1, condotto per otto stagioni, dove venne scelto per la sua capacità ironica e per la sua signorilità, perfetta per sdrammatizzare il clima intorno allo sport più amato dagli italiani, pronti a prendere sul serio ciò che accade sui campi di calcio.

L’attore avviò così una nuova stagione del commento calcistico e la trasmissione fu premiata con il Telegatto 1992, quale migliore programma sportivo dell’anno.

Divenuto ormai il simbolo del buon presentatore, Raimondo fu chiamato nel 1998 a presentare il Festival di Sanremo, dove continuò a stupire per la sua vèrve sempre intatta.

Raimondo Vianello scomparve improvvisamente a Milano il 15 aprile 2010 e a settembre dello stesso anno lo seguì la moglie Sandra.