Il Piemonte è tutto da scoprire, non solo le sue montagne, l’aristocratica Torino, i Castelli, le fortezze,   ovunque la regione offre gioielli sconosciuti ai più.

Visitare in una giornata di primavera del Fai, il Relais Rocca Civalieri, una dimora risalente al Trecento ben restaurata e situata nel cuore del Monferrato, con ventinove camere e suite dal gusto raffinato, un centro benessere e un ristorante dedicato ai palati più fini, è fare un viaggio nella storia di una residenza che, da castello e fattoria, è diventata una rinomata location per ricevimenti di nozze, meeting ed eventi speciali.

La visita è guidata da Andrea Casalegno, attuale proprietario, che ne illustra la storia con disponibilità e simpatia, direi anche con una punta di giustificato orgoglio per quanto di bello trasuda dalle stanze, dai corridoi, dalla sala da pranzo.

Non c’è niente da fare, le cose belle restano belle, se qualcuno se ne prende cura.

Immersa nello splendido scenario della campagna piemontese la residenza unisce lo stile medievale con elementi moderni, arredi di qualità, ambienti sofisticati e servizi di avanguardia per il benessere degli ospiti.

Rocca Civalieri, un tempo chiamata Rocca Sparavera, era una fortezza militare posta a difesa del territorio e del fiume Tanaro, che nel XV secolo fu acquistata dalla famiglia Civalieri e trasformata in residenza civile.

La nobile famiglia Civalieri, di origine casalese, nella seconda metà del Quattrocento vide uno dei suoi membri, Ambrogio, diventare cancelliere di Francesco I Sforza, duca di Milano.

Un secolo dopo, Cristina (Cristierna) di Danimarca, nipote dell’imperatore Carlo V, che a tredici anni era diventata la consorte dell’ultimo duca di Milano Francesco II Sforza, nominò i nipoti di Ambrogio, Lancillotto gentiluomo di corte e Giovanni Giacomo suo cancelliere, donandogli il castello di Rocca Sparavera, acquisito parzialmente in feudo nel 1586.

Rimasta vedova pochi mesi dopo le nozze, nel 1535 Cristina ereditò la signoria di Tortona, che era la sua città ducale, dove morì nel 1590.

La famiglia Civalieri nei secoli vide avvocati fiscali, consiglieri ducali, senatori, militari, capitani di giustizia e uomini di legge che si distinsero in imprese d’armi, politiche e diplomatiche, nel milanesato, mantovano e casalese.

Nel Settecento, grazie a una serie di matrimoni con le più importanti famiglie di Alessandria, tra cui i Ghilini, i Boidi e i Mantelli, la famiglia si stabilì definitivamente in città e iniziò ad assumere un ruolo importante nella vita politica della zona.

Negli anni Settanta del Novecento Cesare Pettazzi, nonno dell’attuale titolare di Rocca Civalieri, acquistò la struttura adibendola ad azienda agricola ma, dopo la sua morte, negli anni Novanta la struttura rimase quasi completamente abbandonata.

Fu nel 2005 che Marco Casalegno decise di trasformarla in struttura ricettiva, evidenziando il contrasto tra antico e moderno.

I lavori di recupero continuarono fino al 2009, quando avvenne l’inaugurazione ufficiale e nel 2010 la struttura un punto di riferimento per lo sviluppo del turismo nella zona.

Ora Rocca Civalieri è una struttura efficiente per gli amanti del food&wine, oltre ad essere un’oasi meravigliosa di relax per scoprire i bellissimi territori sconosciuti del Monferrato.

Gli ospiti possono riposarsi nelle ventinove camere, tutte arredate con gusto semplice ed elegante, adatti a rifugiarsi nella quiete della campagna, per una vacanza in armonia con la natura o un viaggio d’affari con tutti gli spazi necessari per conferenze e riunioni.