Si chiama “SOS” Fauna Selvatica ed è un vademecum con alcune norme di comportamento per gestire situazioni con animali selvatici in difficoltà.
Lo ha realizzato l’Ente Nazionale Protezione Animali, in occasione del “Mese della fauna selvatica”.
Il progetto nasce dalla constatazione che per le istituzioni la fauna selvatica è spesso “terra di nessuno”, soprattutto dopo lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato, lo smantellamento delle Polizie Provinciali, l’assenza di finanziamenti ai centri recupero fauna selvatica, sempre più rari.
In questo scenario, le associazioni come Enpa si trovano spesso da sole a fronteggiare situazioni di emergenza.
Anche perché, quando si tratta di selvatici, spesso molti non sanno né come comportarsi né a chi chiedere aiuto, soprattutto quando si tratta distinguere tra una situazione di pericolo reale o semplicemente presunto.
«In primavera e in estate – spiega Enpa – riceviamo moltissime segnalazioni. Attenzione, però, non sempre un animale che ci appare in difficoltà lo è realmente. Intervenire in questi casi può far più male che bene».
Come nel caso dei piccoli di capriolo, “parcheggiati” dalle madri nell’erba alta, al sicuro dai predatori. Pensando a cuccioli abbandonati, molti li toccano o li spostano, ma in questo modo li condannano a una vita da orfani.
Ecco di seguito alcune semplici norme di comportamento tratte dal vademecum.
1) Chi contattare. Prima di fare qualsiasi cosa chiamare sempre e comunque i carabinieri forestali al 1515, i corpi forestali regionali (quando presenti, soprattutto nelle regioni a statuto speciale), la polizia provinciale al 112, se operativa in quel territorio, il centro recupero fauna piu’ vicino che fornirà’ consigli ed indicazioni.
2) Quando intervenire. In linea di massima si deve intervenire quando gli animali siano feriti, visibilmente debilitati, non reattivi e con equilibrio precario. I pipistrelli a terra vanno sempre raccolti.
3) Quando non intervenire. Giovanni uccelli: se si trovano a terra ma in un ambiente non ostile, se hanno la livrea “giovanile”, se compiono piccoli saltelli pur senza volare, si stanno semplicemente svezzando e non devono essere raccolti.Giovani mammiferi: se non sono feriti non vanno mai né raccolti né toccati.
4) Come comportarsi con i mammiferi di medie e grandi dimensioni. Contattare subito le autorità competenti. Non toccare l’animale, non parlare ad alta voce, non illuminarlo con i fari della macchina, non accarezzarlo. Ricci e pipistrelli feriti possono essere raccolti.
5) Come comportarsi con gli uccelli. Se a terra, rondini, rondoni, balestrucci e uccelli senza piume vanno sempre raccolti. Possono essere adagiati , indossando dei guanti, all’interno di una scatola con qualche foro. Vanno poi coperti con un telo.
La stessa procedura può essere seguita per i piccoli mammiferi. Gli animali vanno consegnati il prima possibile al Cras più vicino.
6) Gestione temporanea. Se per qualche motivo non si può portarlo in tempi al Cras, l’animale deve essere lasciato nella scatola, in condizioni di semi-oscurità, verificando che non vi siano vie di fuga. Attenzione: non improvvisare mai fasciature, steccature o altre medicazioni. Nel caso sentire un veterinario.
7) I selvatici hanno paura di noi, quindi non vanno accarezzati e manipolati, non bisogna parlare ad alta voce, non bisogna utilizzare gabbie.
Ma, soprattutto, è opportuno ricordare che la fauna selvatica è protetta e che la detenzione è vietata, e che il fai-da-te spesso porta alla morte dell’animale.
Naturalmente le Sezioni territoriali di Enpa sono a disposizione per eventuali ulteriori consigli e approfondimenti.