L’ultimo fine settimana di giugno (sabato 22 e domenica 23) si tiene uno degli eventi più attesi di tutta la parte comasca dell’Insubria e non solo.

La Festa di San Giovanni e “L’incendio dell’Isola Comacina” che ogni anno richiamano migliaia e migliaia di spettatori; turisti che arrivano appositamente da tutto il mondo per godersi l’evento…

La festa ha il suo epicentro sull’isola Comacina, nelle acque del lago che circondano la conca detta Zoca de l’Oli, all’altezza di Tremezzo. Il nome Zoca de l’oli deriva dal fatto che li si produce un olio di ottima qualità, ma di limitata quantità, grazie al suo microclima mediterraneo.

La giornata deputata alla festa è il 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, se la ricorrenza non cade in giornata festiva, le celebrazioni avvengono il sabato e la domenica successivi.

Il culmine dell’evento è il sabato sera dall’imbrunire quando si accendono i “lumaghitt” e partire dalle 22.30, per circa 45 minuti, musica, luci, colori e fuochi pirotecnici fanno da cornice al racconto della battaglia dell’isola… Uno spettacolo veramente unico e da non perdere.

La festa ha ormai quasi sei secoli, e ricorda la devastazione dell’isola Comacina, avvenuta il 24 giugno del 1169, da parte dell’imperatore Federico Barbarossa che, con l’aiuto di Como, diede fuoco all’unica isola del Lario, distruggendo nell’occasione ogni abitazione presente.

Sabato 22 Giugno, nascita di San Giovanni Battista, gli abitanti della Tremezzina, si recano nella chiesa di S. Eufemia in “Castel d’Isola” per celebrare una Santa Messa; questo è considerato il “vero” appuntamento per gli abitanti della zona che tiene salde le radici storiche e di fede.

Il sabato successivo, la strada “Regina”, viene chiusa al traffico nel tardo pomeriggio. Praticamente da Argegno in avanti fino alla Tremezzina è tutto un susseguirsi di mercatini e cucine con degustazione di prodotti tipici locali che permettono al visitatore di godersi oltre allo spettacolo dei fuochi, di assaporare i prodotti del territorio, dove “pulenta e missultin, la fanno da padrone.”

Lo spettacolo dei “lumaghitt” ha inizio all’imbrunire l’insenatura della Zoca de l’Oli e tutte le zone circostanti, vengono illuminati con ceri, lampade e quanto altro serva a dare luce.

Nel golfo tra Ossuccio e Sala Comacina, ma anche più in là è tutto un brulicare di barche, motoscafi, battelli illuminati, addobbati a festa. Immancabile la “Lucia”, la tipica imbarcazione a remi del Lario.

Il golfo dove si estende l’isola Comacina regala un meraviglioso gioco di luci in attesa delle ore 22.30 quando inizia lo spettacolo pirotecnico, il cosiddetto “incendio dell’Isola”.

12 bocche di fuoco e centinaia di lampade disposte lungo il perimetro dell’isola rievocano, a suon di musica, l’incendio appiccato dai Comaschi il 24 giugno del 1169 per punire le popolazioni del lago schierate contro l’imperatore Barbarossa.

Lo spettacolo pirotecnico è qualcosa di veramente unico, sia per la location sia per la durata dello spettacolo, quasi un’ora ininterrotta di fuochi con l’isola che assume via via il colore rosso, in ricordo del fuoco che la distrusse.

I luoghi migliori per assistere ai fuochi oltre ad Ossuccio e Sala Comacina, sono Colonno e Lenno, ma anche dalla collina di Mezzegra, in particolare dallo spiazzo dove si trova la chiesa di Sant’Abbondio.

Forti presenze si fanno sempre registrare anche sulla sponda opposta tra Lezzeno e Bellagio.

Il giorno successivo, domenica 23, la manifestazione proseguirà con il corteo storico dei figuranti in costume d’epoca e la solenne processione, dalla chiesa parrocchiale di Ossuccio all’Isola Comacina (ore 9.30), con trasbordo in battello dal pontile di Campo (Lenno), accompagnato da barche addobbate a festa.

Con la processione verranno riportate sull’isola, come tutti gli anni nella domenica più prossima al 24 giugno, festa di San Giovanni, le reliquie dei martiri della Pieve di Isola salvate dalla devastazione.

Qui, tra le rovine dell’antica basilica romana di Sant’Eufemia, verrà celebrata la S. Messa (ore 11). Alle ore 16 verrà poi dato il via, da Sala Comacina, alla tradizionale “Regata di San Giovanni”, riservata alle “lucie”, con partenza da Ossuccio e arrivo a Sala Comacina. Ogni “Lucia” rappresenta un paese dei dintorni.