Nella giornata di Ferragosto, la Shanghai Ranking Consultancy, organizzazione indipendente di ricerca sull’istruzione superiore, ha pubblicato la classifica internazionale Academic Ranking of World Universities 2019 (Arwu) che presenta le 1000 migliori università (500 fino allo scorso anno) a livello mondiale.

La Arwu, rappresenta una delle classifiche maggiormente note al mondo ma la classifica di Shanghai non è la sola.

Si registrano anche classifiche e ranking più accreditati come U-Multirank, QS World University Rankings e Times Higher Education World University Rankings. Sono 46 gli atenei italiani nelle prime 1000 posizioni su oltre 1800 università censite e su circa 17000 stimate nel mondo.

Per le italiane non mancano le sorprese, alcune clamorose in questo speciale ranking, come l’assenza della Bocconi di Milano, da sempre al top delle classifiche, dell’ateneo di Bergamo e della LIUC di Castellanza (Va), fondata nel 1991 a carattere manageriale, che un recentissimo report del Censis aveva indicato al secondo posto tra le università non statali di piccole dimensioni (fino a 5.000 iscritti).

Il fatto si spiega, perchè la classifica proposta da Arwu, prende in maggiore considerazione le scienze naturali rispetto alle scienze sociali e alle scienze umane, corsi e settori scientifici disciplinari che caratterizzano questi atenei.

La graduatoria di mille migliori atenei, proposta da Arwu è stata stilata in base a sei parametri che comprendono premi internazionali e riconoscimenti accademici ricevuti, qualità della ricerca (paper pubblicati e ricercatori più citati) e produttività dei docenti.

I premi Nobel e le medaglie Fields di ex studenti (10 per cento) o di ricercatori della singola università (20 per cento), il numero di ricercatori altamente citati secondo Clarivate Analytics (20 per cento), le pubblicazioni su “Nature & Science” (20 per cento), le citazioni di pubblicazioni tecnologico-sociali (20 per cento).

La parte alta di questa classifica è dominata dalle università statunitensi e britanniche, che occupano le prime diciotto posizioni.

La regina, per il diciassettesimo anno consecutivo è la statunitense Harvard nello stato del Massachusetts, seguita sul podio da Stanford e Cambridge. Harvard che ha un budget annuale che corrisponde circa all’intero finanziamento del sistema universitario italiano.

La top ten delle università mondiali prosegue con Mit, Berkeley, Princeton, Oxford, Columbia, Caltech e Chicago.     

La Sapienza di Roma si colloca in prima posizione tra le università italiane al 153 posto. Nella stessa fascia e poco sotto troviamo l’Università di Pisa e la Statale di Milano al 184 posto.

La parte del leone la fa la Lombardia con ben nove atenei citati, nei primi mille di cui sei nella sola Milano.

Con la Statale sono ben sei gli atenei di Milano in classifica, troviamo infatti il Politecnico (239), l’Università Cattolica (407), la Bicocca (476), l’Humanitas (524) e la Vita Salute San Raffaele (606).

L’Università degli studi di Pavia occupa la posizione numero 381, tenendo conto che lo scorso mese di giugno, la classifica di QS, il nuovo World University Rankings 2020, prodotto dalla società inglese Quacquarelli-Symonds, confermava l’eccellenza dell’Università di Pavia nella ricerca, con un output valutato “Very High”.

A Medicina era stato attribuito il punteggio maggiore per il numero di citazioni per pubblicazione (89), mentre Fisica faceva registrare l’H-Index più alto: 83.4 punti (segue Scienze naturali con 82.6), una reputazione accademica di 85.

Tornando alla classifica di Arwu, tra le migliori mille troviamo altre due lombarde l’Università di Brescia alla posizione 606, e l’Università degli Studi dell’Insubria al 977 posto. Sorta nel 1998 è un ateneo multidisciplinare con sedi sparse tra Como e Varese.

Per il Piemonte troviamo due università di Torino, nelle migliori 600. Nella fascia tra il duecentesimo e il trecentesimo l’Università di Torino, nello stesso range con il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna, quelle di Padova e Firenze.

In fascia 500-600 il Politecnico di Torino, con l’università Vita e Salute San Raffaele di Milano, quella di Ferrara, l’Università di Bari, Humanitas, Siena, Verona e Roma Tor Vergata.