A cinquant’anni dalla scomparsa della scultrice Jenny Wiegmann Mucchi, in arte Genni, avvenuta il 2 luglio 1969 a Berlino, associazione Le Belle Arti-Progetto Artepassante, il Comitato Artisti e Resistenze e Anpi Provinciale di Milano presenteranno dall’autunno 2019 un progetto che partirà dalla Casa della Memoria a cura di Francesca Pensa e Giorgio Seveso.
Seguendo il percorso Sentimento e passione civile portato avanti dall’Associazione Le Belle Arti – Progetto Artepassante con il Comitato Artisti e Resistenze dell’Anpi Milano, che ha dedicato due mostre a Bianca Orsi e a Käthe Kollwitz, grandi artiste impegnate artisticamente contro le sopraffazioni del fascismo e del nazismo, questa esposizione approfondirà la vita e l’opera di una grande scultrice, protagonista tra le due guerre e poi nel dopoguerra della cultura figurativa milanese e internazionale, unito a un impegno democratico e antifascista, militando nella Resistenza come staffetta partigiana.
L’esposizione riunirà alla Casa della Memoria di Milano quaranta sculture in bronzo, cemento e legno, oltre a una decina di disegni originali e a vario materiale documentario per un’adeguata e rappresentazione della personalità della scultrice, con una serie di opere collocate a Milano e in Lombardia.
Jenny Wiegmann Mucchi (Berlino frazione di Spandau 1895 – Berlino 1969) si formò artisticamente frequentando scuole private femminili dove l’insegnamento si basava prevalentemente sul disegno e sulla grafica, ma fin da subito privilegiò la scultura e dal 1919 al 1923 seguì un corso di scultura in legno, sposando poi lo scultore Berthold Müller e partecipando con lui alla Secessione berlinese.
All’inizio degli anni Trenta, Genni andò a Parigi, dove frequentò l’ambiente degli italiani di Parigi con Severini, De Pisis, Savinio e De Chirico e vinse nel 1937, la medaglia d’oro per la scultura in occasione dell’Esposizione Universale, quella con i grandi padiglioni dell’Unione Sovietica e della Germania nazista, e dove Picasso presentò Guernica nel padiglione della Spagna repubblicana.
Nel 1933 sposò Gabriele Mucchi, architetto e pittore italiano, con cui si trasferì a Milano.
Il nuovo ambiente milanese fu determinante per Genni, che partecipò alla Triennale del 1933 e molti giovani che avevano esposto in quella rassegna si ritrovarono nel movimento artistico di Corrente, formatosi a Milano attorno all’omonima rivista fondata dal giovanissimo Ernesto Treccani.
È in questo periodo che la casa-atelier di Mucchi e di Genni fu un punto di ritrovo di letterati e artisti che si riconoscono nel realismo e nell’antifascismo della rivista.
Nel 1940 Corrente fu chiusa per diretto ordine di Mussolini, ma l’intervento censorio divenne un acceleratore del movimento di denuncia e di polemica del gruppo, al punto che Genni e Mucchi militarono tra i partigiani, trasferendo nell’impegno diretto la forza morale della loro arte.
Dopo la guerra Genni lavorò tra Berlino e Milano ed eseguì anche monumenti pubblici, come quello dedicato alla Resistenza, realizzato a Bologna nel 1959 in collaborazione con Piero Bottoni e Stella Korczynska.
Nell’ultima fase della sua carriera, l’artista cercò le sue radici nella Germania dell’Est, senza mai dimenticare la sua ricerca plastica, tesa tra primitivismo ed espressionismo, che da sempre caratterizzò la sua opera.