Romanziere, drammaturgo, saggista, giornalista e partigiano, Albert Camus fu profondamente impegnato nelle lotte e nei dibattiti del suo tempo e nel 1957, a Stoccolma ricevette il premio Nobel alla letteratura.

Camus nacque a Mondovì nel 1913, in una famiglia modesta, dove lo zio, un macellaio, gli trasmise il piacere della lettura e dei libri.

Incoraggiato dal suo insegnante di filosofia Jean Grenier, ottenne una borsa di studio per proseguire la sua formazione al liceo quindi all’università di Algeri, dove conseguì la laurea in filosofia.

Il dritto e il rovescio (1937), la sua prima opera, contiene già i suoi temi principali, il sole, la solitudine, l’assurdità del destino degli uomini.

Il giovane autore lavorò poi come giornalista presso Alger républicain e come animatore di un gruppo teatrale, ma la seconda guerra mondiale spinse Camus a lasciare l’Algeria per la Francia.

A Parigi, entrò nella Resistenza nella cellula Combat, dove svolse attività d’informazione e di giornalismo clandestino, ma lavorò anche a Lo straniero, in cui il protagonista uccide un Arabo per caso e patisce l’indifferenza del mondo.

Presentato dalla stampa come un filosofo disperato, Camus fu associato a Jean-Paul Sartre e alla corrente esistenzialista, mentre la casa editrice Gallimard lo accolse nel suo comitato di lettura.

Nel 1947 pubblicò La peste, dove l’umanità è posta davanti al simbolo di un male insormontabile, mentre la sua opera L’uomo in rivolta genera un lungo dibattito, dove alcuni giornalisti lo attaccarono, ma anche personalità come Jean-Paul Sartre o André Breton gli rimproverarono le inclinazioni borghesi.

Camus. amareggiato da tutto questo.  per alcuni anni si dedicò ad adattamenti teatrali di autori stranieri: Dostoevskij, Calderón, Buzzati e Faulkner, ma non smise mai di essere dalla parte delle vittime, contro i carnefici.

La crisi che attraversò lo scrittore nel 1956 sfociò La caduta, un romanzo ambientato ad Amsterdam, dove un ex avvocato confessa la sua cattiva coscienza e la sua colpa in un monologo pieno d’ironia e di sarcasmi.

Nel 1957, a quarantatreanni, gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura.

Questa consacrazione internazionale lo spinse a ideare un nuovo romanzo, Il primo uomo, rimasto incompiuto e pubblicato solo nel 1994, com il quale avrebbe inaugurato un ciclo dell’amore.

Il 4 gennaio 1960, Camus rientrava a Parigi con il suo editore Gallimard, ma vicino a Villeblevin, nell’Yonne, l’automobile andò a sbattere contro un albero e i due morirono sul colpo.

Di lui, oltre alle sue opere, restano i taccuini, che testimoniano lo sforzo costante di una vita tesa alla chiarezza e all’autenticità.