Ogni Natale la chiesa di Santa Maria Assunta di Montescudaio, nel cuore della Toscana, propone un presepe animato antichissimo, con molti dei personaggi che risalgono alla fine dell’Ottocento, mentre altri sono più recenti.

Il tutto è opera degli abitanti del paese, comprese le casette che si stagliano sul fondo in onore della tormentata città di Gerusalemme, così come in basso dove si nota la grotta di Betlemme con la Natività .

I personaggi si muovono nel contesto delle ventiquattro ore, rappresentato dai giochi di luce che distinguono il giorno dalla notte.

Questo suggestivo presepe può essere visitato fino al 6 gennaio, durante gli orari di apertura della chiesa.

Naturalmente la visita può essere estesa al Borgo che vanta una storia davvero tutta da scoprire.

Il piccolo borgo di Montescudaio sorge su un colle alle spalle del litorale toscano di Cecina e all’inizio della Valle del Cecina, che per tutto il Medioevo assolse rilevanti funzioni militari.

Il nome di Montescudaio proviene dal latino Mons Scutarius o Mons Scutaris ma l’insediamento risale all’epoca villanoviana, poiché il reperto più antico è un’urna cineraria etrusca del VII secolo a.C.

Una serie di recenti scavi ha riportato alla luce reperti dell’epoca romana, con tombe alla cappuccina e un forno.

Ma i primi documenti storici sul borgo risalgono all’anno Mille, quando il castello, oggi cuore del centro storico, apparteneva ai conti pisani Della Gherardesca, mentre le mura castellane e l’antica badia di Santa Maria sono invece di epoca altomedievale.

Dal 1406 Montescudaio fu un Comune, sottomettendosi alla repubblica di Firenze e ottenendo l’estromissione dei conti Della Gherardesca.

Nel 1648 i Medici concessero il feudo di Montescudaio ai marchesi Ridolfi, che lo governarono anche sotto i Lorena fino al 1749, data ufficiale dell’abolizione dei feudi.

Fu nel 1846 che un terremoto distrusse l’agglomerato delle case più antiche del Castello, compresa la chiesa abbaziale di Santa Maria ma, con l’aiuto della popolazione, una sovvenzione da parte del Granduca e l’opera dell’Abate Quirino Bussotti e del dottor Benedetto Cancellieri il paese, dopo dieci anni, risorse dalle rovine del sisma.

Dal 1861 la storia di Montescudaio divenne quella del Regno d’Italia.

Cuore della fede religiosa del paese resta la chiesa di Santa Maria Assunta a Montescudaio, circondata dai lecci, che un tempo era quella di Sant’Andrea in Castello, poi nel 1416 ereditò il titolo di un monastero femminile intitolato alla Vergine.

Il terremoto che nel 1846 rase al suolo parte del paese distrusse anche la chiesa, così quella nuova fu costruita nel periodo dal 1854 al 1857 ed è molto più ampia della precedente e con una pianta a croce latina conclusa dall’abside, con la facciata rivolta a ovest, preceduta da un’ampia scalinata.
All’interno della chiesa si trovano una statua settecentesca in marmo dipinto di San Francesco di Paola, e una tela con l’Annunciazione, attribuita alla scuola veneziana del Seicento.