La riunione straordinaria del consiglio dei ministri, presieduta dal premier Giuseppe Conte nella sede del Dipartimento della Protezione civile, in via Vitorchiano a Roma, ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus in Italia.

L’esecutivo ha preso misure dopo i casi di contagio, che si sono registrati nel Nord Italia nelle ultime ore, e soprattutto dopo i due decessi in Lombardia e in Veneto.

In Lombardia, si sono registrati 47 casi, e in Veneto dove ci sono invece 12 pazienti contagiati. A questi si aggiunge anche un caso a Torino.

Un lavoro che ha coinvolto, in primis, i governatori Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto) e che consentirà, tra le altre cose, a disporre misure ulteriori di contenimento per impedire l’allontanamento degli individui dalle aree ritenute di focolaio, il Lodigiano con 10 Comuni interessati e quella di Vò Euganeo. Sono misure di contenimento degli spostamenti che l’esecutivo ritiene “adeguate” ad evitare che il virus si propaghi oltremodo. Tra le decisioni prese quella di fermare immediatamente anche tutta l’attività sportiva, di qualsiasi livello e grado in Lombardia e Veneto. Lo sport si ferma, dalla Serie A di calcio in giù, compre tutte le altre attività di altri sport di ogni ordine e grado, in palestre, centri sportivi o palazzetti dello sport. È la conseguenza inevitabile dell’emergenza Coronavirus.