Nella Bassa bresciana incontriamo il castello di Padernello, bellissimo e austero, cuore di un incantevole borgo rurale.

La storia del castello inizia nel 1391, quando venne edificato per ordine dei Martinengo, famiglia di provenienza bergamasca, fedele alla Repubblica di Venezia e residente nel castello di Martinengo, nella pianura bergamasca.

Verso il 1470 il maniero era provvisto di un mastio dotato di torrette con funzioni di controllo e avvistamento del territorio, oltre a feritoie e merlature guelfe.

Nel 1834 la casata dei Martinengo, con la morte di Girolamo Silvio II Martinengo, si estinse per l’assenza di eredi e le proprietà venete vennero affidate alla moglie contessa Elisabetta Michiel, mentre quelle della provincia di Brescia passarono al cugino Alessandro Molin.

Alla morte di Molin le proprietà furono ereditate dalle sorelle Maria e Alba, sposate rispettivamente al conte Panciera di Zoppola e al nobile Pietro Salvadego.

Padernello, il castello e altre proprietà furono assegnate, con la suddivisione delle proprietà del 1861, ai nobili Salvadego.

L’ultimo conte a vivere al castello fu Filippo Molin Ugoni Salvedego che, per motivi di salute, preferì trasferirsi nel 1961 nella sua abitazione di Brescia, dove morì nel 1965 e da allora il Castello di Padernello venne abbandonato a se stesso.

Con il passar degli anni tutti se ne dimenticarono, tranne gli Amici del Castello, un piccolo gruppo di persone che negli anni Ottanta restaurarono l’antica posteria e negozio di alimentari, ora nota come l’osteria dell’Aquila Rossa, dal simbolo imperiale dei Martinengo, con lo scopo di salvare il maniero e valorizzare il borgo di Padernello.

Nel 2002 una grande nevicata fece crollare una parte del maniero, le antiche cucine e da allora, grazie all’amore e impegno delle donne e uomini della zona, un’audace operazione pubblica e privata ha raccontato ancora una volta la storia di un territorio, così il castello è rinato a nuova vita.

Il castello è composto di 130 stanze su una superficie di 4000 metri quadrati e domina il piccolo borgo.

Nel cortile interno si trova sul lato ovest un loggiato a pilastri cinquecentesco, dove campeggiano gli stemmi delle famiglie Martinengo e Colleoni, che erano imparentati con i Martinengo.

Risalgono al Cinquecento il grande salone del lato est e il porticato del lato sud e, all’interno, i soffitti a vela o a botte e i soffitti lignei a cassettoni riccamente decorati.

Nel Settecento il castello subì un rinnovamento architettonico quando il conte Gerolamo Silvio convertì il maniero in una villa signorile nello stile dell’epoca, con uno scalone del celebre architetto Giovan Battista Marchetti, che dal 1758 fu il direttore della costruzione del duomo nuovo di Brescia, oltre a una splendida sala da ballo e alla cappella dedicata ai Santi Faustino e Giovita.

Il prospetto esterno sui lati nord ed est fu ingentilito con balconcini in pietra e ringhiere in ferro battuto, mentre sul lato sud venne aperto un ampio portale centrale da cui si accede al giardino.

Dal martedì alla domenica si possono fare una serie di visite guidate al castello, oltre ad avere la possibilità di pianificare visite speciali in notturna, teatralizzate, al Torrione e nelle grandi sale del castello.