Sede del Parco Naturale del Monviso, Saluzzo è un borgo antichissimo, adagiato tra le colline nella provincia di Cuneo.

Fin dall’anno 1000 Saluzzo era un marchesato, al punto che alla fine dell’undicesimo secolo quattordici marchesi si succedettero alla guida del piccolo stato di confine, che mantenne, grazie ai legami politici con la Francia, una forte autonomia politica giungendo a contendere ai Savoia il predominio del Piemonte.

Il Marchesato di Saluzzo raggiunse la massima espansione nel XV secolo, sotto i governi di Ludovico I e Ludovico II, quando a una crescente prosperità corrispose lo splendore delle arti.

Nel 1511 Saluzzo divenne una piccola capitale, con il centro storico sulla collina e racchiuso da una duplice cerchia di mura, rimaste pressoché intatte fino ai giorni nostri.

Con l’inizio del Seicento, travolto dalla contesa franco imperiale, il piccolo stato fu annesso al Ducato sabaudo con il Trattato di Lione del 1601.

Nel Settecento la città sotto il Regno di Sardegna fu capoluogo di provincia e, durante la parentesi napoleonica, fu annessa al regno francese nel Dipartimento della Stura.

Il nome di Saluzzo oggi è legato alla famiglia del Vasto, che fece erigere nella capitale, fino al Cinquecento, una serie di opere per rappresentare il potere della loro dinastia.

Tra queste spicca la cappella funeraria gotica, presente nella chiesa di San Giovanni, dove si trova anche un ciclo di affreschi risalenti al XIV secolo, oltre alla Cappella Cavassa, che stupisce per le sue decorazioni, realizzate nella tradizione pittorica quattrocentesca italiana, oltre alla tomba di Galeazzo Cavassa, vicario generale del Marchesato nel XV secolo, simbolo della grazia e della bellezza del Rinascimento italiano, oltre un esempio della ricchezza della piccola corte del Marchesato.

Vicino alla chiesa di San Giovanni si trova il Museo Cavassa, ospitato nella casa donata a Galeazzo Cavassa dal Marchese Ludovico II del Vasto nel XV secolo, che racconta come il Rinascimento si sia sviluppato in questa parte del Piemonte.

L’edificio, una notevole testimonianza dell’architettura rinascimentale a Saluzzo, ha un portale realizzato nel primo Cinquecento da Matteo Sanmicheli, scultore lombardo attivo in Piemonte durante il Rinascimento, e un portone ligneo dello stesso periodo.

Al suo interno la casa conserva dipinti suggestivi, come la pala della Madonna della misericordia, oltre agli affreschi zodiacali realizzati da artisti europei, come il fiammingo Hans Clemer, e italiani tra il XV e il XVI secolo.

Acquistata da Emanuele Tapparelli D’Azeglio a fine Ottocento, la casa ebbe un rimaneggiamento per evidenziare in modo scenografico gli elementi e gli arredi dell’epoca rinascimentale.

Tutto il centro storico di Saluzzo è ancora oggi un testimone dei secoli trascorsi, ricco dei palazzi dei Marchesi e delle famiglie che vi hanno vissuto fino ad oggi.

Dal punto più alto della collina su cui sorge il centro storico di Saluzzo, nota come la Castiglia, che era il palazzo del marchese e poi un centro militare, amministrativo e carcerario, e oggi è la sede del Museo della Civiltà Cavalleresca, si può percorrere la scenografica via che conduce al castello, dove il paesaggio e i palazzi d’epoca si fondono in una grande visione, molto poetica e suggestiva.