Dall’inizio di maggio fino al 10 gennaio 2021 sarà aperta al pubblico la mostra I marmi Torlonia. Collezionare capolavori a Roma, presso la nuova sede espositiva dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli.

Sono 90 le opere selezionate tra i 620 marmi catalogati della collezione Torlonia, la più prestigiosa collezione privata di sculture antiche molto importante la storia dell’arte, degli scavi, del restauro, del gusto, della museografia e degli studi archeologici.

La mostra è il risultato di un accordo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con la Fondazione Torlonia e, per il Ministero, della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con la Soprintendenza Speciale di Roma.

Il progetto scientifico di studio e valorizzazione della collezione è stato ideato da Salvatore Settis, curatore della mostra con Carlo Gasparri, mentre Electa, editore del catalogo, cura l’organizzazione e la promozione dell’esposizione.

Il progetto di allestimento è di David Chipperfield di Architects Milano, è si snoderà nei rinnovati ambienti del nuovo spazio dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli, restaurati grazie all’impegno e al progetto della Sovrintendenza di Roma Capitale.

La Fondazione Torlonia ha restaurato i marmi selezionati con il contributo di Bulgari, che sarà il main sponsor della mostra.

Nell’esposizione ci sarà un racconto diviso in cinque sezioni, lungo la storia del collezionismo dei marmi antichi, romani e greci, in un percorso che comincerà con l’evocazione del Museo Torlonia, fondato nel 1875 dal principe Alessandro Torlonia, e rimasto aperto fino agli anni Quaranta del Novecento.

La seconda sezione vedrà i rinvenimenti ottocenteschi di antichità nelle proprietà Torlonia, mentre la terza vedrà gli aspetti del collezionismo del Settecento, con le sculture provenienti dalle acquisizioni di Villa Albani e della collezione dello scultore e restauratore Bartolomeo Cavaceppi.

A seguire ci sarà una selezione dei marmi di Vincenzo Giustiniani, uno dei più raffinati collezionisti romani del Seicento, oltre a una serie di pezzi dalle collezioni di famiglie aristocratiche del Quattro e Cinquecento.

La mostra terminerà con un affaccio sull’esedra dei Musei Capitolini dove si troveranno la statua equestre del Marco Aurelio, la lupa romana e i bronzi del Laterano che Sisto IV nel 1471 donò alla città, per via del forte rapporto che il museo ha con gli antichi busti, rilievi, statue, sarcofagi ed elementi decorativi in mostra, tutti parte del riflesso di un processo culturale in cui Roma e l’Italia hanno avuto un primato indiscutibile, poiché è dal collezionismo di antichità che sono nati i musei.

Il tour della mostra nel 2021 continuerà in una serie d’importanti musei internazionali, poi si concluderà con l’individuazione di una sede espositiva permanente per l’apertura del rinnovato Museo Torlonia.