Spirito malinconico e ribelle, per tutta la vita Giorgio Bassani raccontò in romanzi e racconti la sua Ferrara, cuore della borghesia ebraica del primo dopoguerra, vincendo nel 1956 il premio Strega per Cinque storie ferraresi, prima tappa del monumentale ciclo Il romanzo di Ferrara.

Giorgio Bassani nacque a Bologna il 4 marzo 1916 da una famiglia della buona borghesia ebraica, ma passò l’infanzia e la giovinezza a Ferrara, città che divenne parte del suo mondo poetico, dove si laureò in Lettere nel 1939.

Durante gli anni della guerra lo scrittore partecipò attivamente alla Resistenza conoscendo anche per poco tempo l’esperienza del carcere.

Nel 1943 si trasferì a Roma, dove visse per tutta la vita, ma mantenne un forte legame con la città d’origine.

Fu dopo il 1945 che Bassani che si dedicò completamente all’attività letteraria, lavorando come scrittore, tra poesia, narrativa e saggistica, sia come editor.

Uno dei suoi trionfi come editor fu quello di appoggiare presso l’editore Feltrinelli la pubblicazione del Gattopardo, il grande romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sullo sbarco dei Mille in Sicilia, legato a una visione disillusa della storia che si trova anche nelle opere di Bassani, come Il Giardino dei Finzi Contini.

Bassani lavorò anche nel mondo della televisione, arrivando a ricoprire il ruolo di vicepresidente della Rai, insegnò nelle scuole e fu il docente di storia del teatro presso l’Accademia d’Arte Drammatica di Roma.

Lo scrittore inoltre partecipò attivamente alla vita culturale romana collaborando a varie riviste, come Botteghe Oscure, la rivista di letteratura internazionale uscita tra il 1948 e il 1960, oltre ad essere il presidente dell’associazione Italia Nostra, creata in difesa del patrimonio artistico e naturale del paese.

Dopo alcune raccolte di versi, poi raccolte in un unico volume nel 1982, In rima e senza, la pubblicazione delle Cinque storie ferraresi nel 1956 e del romanzo breve Gli occhiali d’oro nel 1958, per Bassani arrivò il grande successo di pubblico con Il giardino dei Finzi Contini nel 1962, sulla vicenda di una famiglia della Ferrara ebraica tra le due guerre.

Nel 1963 lo scrittore subì dure critiche da parte del movimento letterario palermitano Gruppo 63, che lo accusò di essere troppo sentimentale, come lo era il collega e amico Carlo Cassola.

Dopo la pubblicazione di Fratelli d’Italia di Alberto Arbasino, di cui aveva proposta una revisione, ma che Giangiacomo Feltrinelli aveva preferito pubblicare in un’altra collana, Bassani lasciò la Feltrinelli.

Le opere successive dello scrittore sono pubblicate da Einaudi e Mondadori e si sviluppano tutte sul grande tema geografico – sentimentale di Ferrara, come Dietro la porta del 1964, L’airone del 1968, e L’odore del fieno del 1973, riunite nel 1974 in un unico volume, con gli altri tre lavori, intitolato Il romanzo di Ferrara.

Dopo una lunga malattia e segnato una lunga serie di contrasti con la sua famiglia, Giorgio Bassani morì a Roma il 13 aprile 2000, a 84 anni.

A Ferrara, nel luogo dove Giorgio Bassani immaginò la tomba dei Finzi-Contini, oggi si trova un monumento, nato dalla collaborazione fra l’architetto Piero Sartogo e lo scultore Arnaldo Pomodoro.