La mostra Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini, allestita dal 26 giugno al 17 gennaio 2021 presso il Museo di Palazzo Doebbing, ideata da Vittorio Sgarbi e prodotta da Contemplazion con Intesa Sanpaolo, in 250 opere, dal VI secolo a oggi, racconterà la vita di uomini e donne legati da una personale vocazione verso la ricerca del bello.

E’ dal passato che partirà la mostra, con i reperti della Fondazione Luigi Rovati, come Petala aurea, cioè sottili e minute lamine dorate di ambito bizantino e longobardo, frutto della sopraffina abilità degli uomini dell’epoca.

Dal ricordo di questi artigiani si arriverà al momento in cui l’arte è espressione d’individui come Giotto, nelle sue immagini sacre, come la Madonna, potentissimo volto riemerso di recente da una raccolta del Massachusetts e nel Crocifisso della sua bottega.

Legata alla storia d’Italia e a Roma sarà l’esperienza di Franz Ludwig Catel che, dopo il suo trasferimento dalla Germania, espresse la sua arte attraverso la rappresentazione, nei paesaggi, dei costumi italiani e della vita popolare della città.

Un artista creativo per eccellenza sarà Tadeusz Kantor, che visse in prima persona le sue operazioni teatrali che rappresentano la fusione perfetta tra pittura, scultura, disegno, messa in scena, costruzione d’installazioni, mentre l’artista siciliano Cesare Inzerillo esprimerà la sua realtà sfigurata dalla morte e dai suoi rituali, con comportamenti quotidiani, attitudini, modi di essere, di vivere, rappresentati da scheletri, da mummie estratte da una delle catacombe dei Cappuccini così frequenti in Sicilia.

Invece Livio Scarpella celebrerà con la sua scultura la bellezza, liberandola da quel senso di morte che da sempre la accompagna, unendo la tradizione classica con elementi di derivazione prevalentemente pop, come Patty-Kore, ispirata a Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo.

Caravaggio o, meglio, la sua ricerca sulla luce saranno analizzate e approfondite da Gherardo delle Notti, con il San Sebastiano curato da Irene, un lavoro che conferma l’artista come un vero regista di atmosfere.

Le fotografie di Dino Pedriali alla fine permetteranno di entrare nell’intimità di Pier Paolo Pasolini, come scatti unici e di una rara intensità, testimonianza delle ultime settimane di vita di Pasolini, della sua quotidianità e del suo corpo, prima che, il 2 novembre 1975, fosse ucciso sul lido di Ootia.

La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18, con l’ultimo ingresso 30 minuti prima dell’orario di chiusura.