Tre anni fa, in un caldo giorno di luglio, ci lasciava Paolo Villaggio, scrittore, attore e comico che, con la sua ironia, attraverso la satira ha fatto per anni riflettere sui problemi della società italiana degli anni Settanta….

Villaggio nacque a Genova il 31 dicembre 1932, e la sua infanzia fu drammaticamente segnata dalla seconda guerra mondiale.

L’attore nel dopoguerra fece molti lavori, tra cui l’impiegato presso la Consider, dove creò il personaggio di Ugo Fantozzi, che lo avrebbe reso popolarissimo.

A scoprire la sua vena artistica fu Maurizio Costanzo, che nel 1967 gli consigliò di esibirsi in un cabaret di Roma.

Pochi mesi dopo il comico cominciò a pubblicare sull’Espresso i racconti incentrati sulla figura del ragioniere Ugo Fantozzi, uomo dal carattere debole, con una forte tendenza alla sfortuna e sempre contro il megadirettore della ditta dove lavora.

Nel 1971 la casa editrice Rizzoli pubblicò Fantozzi, basato proprio su questi racconti, dando a Villaggio la notorietà internazionale.

Il successo della trilogia di Fantozzi, edita dalla Rizzoli, diede l’opportunità a Villaggio di passare  al cinema e fu proprio Fantozzi di Luciano Salce, nel 1975, a permettegli di essere apprezzato anche in questo campo.

Villaggio avrebbe girato ben nove film sul simpatico ragioniere, uno di Salce, sette di Neri Parenti e uno di Domenico Saverini, oltre a quelli sui suoi personaggi minori, come il mite bancario Giandomenico Fracchia in Fracchia la belva umana e Fracchia contro Dracula, e il professor Kranz.

Ma Paolo Villaggio collaborò con i maestri del cinema come Federico Fellini nel 1990 con La voce della Luna, con Roberto Benigni, Lina Wertmuller nel 1992 con Io speriamo che me la cavo, Ermanno Olmi nel 1993 con Il segreto del bosco vecchio, Mario Monicelli nel 1994 con Cari fottutissimi amici e Gabriele Salvatores nel 2000 con Denti.

Tra i numerosi premi cinematografici vinti da Villaggio, il David di Donatello del 1990, il Nastro d’Argento del 1992 e il Leone d’oro alla carriera nel 1996.

Inoltre il comico ha continuato a pubblicare libri di buon successo, dal 1994 passando dalla Rizzoli alla Mondadori, con libri come Fantozzi saluta e se ne va e 7 grammi in 70 anni, e fu anche un grande attore nel teatro, con il ruolo di Arpagone nell’Avaro di Molière nel 1996.

Paolo Villaggio morì a Roma, a 84 anni, il 3 luglio 2017.