Venezia, una città unica per la maestosità dei suoi monumenti e per essere stata creata sull’acqua, ha ben 500 giardini privati e pubblici tra i palazzi della città, ma spesso sconosciuti ai turisti.

Il primo giardino che s’incontra partendo da Fondamenta Papadopoli è il giardino pubblico, creato dalla stessa famiglia, che fino al 1933 si estendeva arrivando fino ai pressi di Piazzale Roma, ricco di maestosi bagolari e lecci secolari.

Passeggiando verso il Ponte degli Scalzi si nota un giardino privato, oggi sede di un resort, che fu il dono della contessa Francesca Albrizzi all’amato Costantino Nigra.

Il Giardino Savorgnan, nelle vicinanze del Ponte delle Guglie, noto per il gran  numero di statue, è un ampio parco pubblico che nasce dall’unione degli antichi giardini dei palazzi Savorgnan e Manfrin, con numerosi esemplari di piante arboree, come bagolari, platani, magnolie, sofore e gingko.

Seguendo il corso del Canal Grande, s’incontrano antichi palazzi come Palazzo Vendramin Calaregi, oggi noto come il Casinò, che era il giardino botanico della famiglia Calaregi, nascosto da un muro di cinta ricco di rare piante esotiche importate dai loro vivai sul Monte Ida a Creta.

Accanto all’università Ca’ Foscari si trova Palazzo Giustinian Brandolini d’Adda a Dorsoduro, il cui giardino è diviso nella zona del cortile e in quella del giardino all’inglese, con un boschetto di lauri, tassi e ippocastani, mentre la facciata posteriore del palazzo ha un glicine centenario.

Poco distante c’è il Museo di Ca’ Rezzonico, con un giardino curatissimo e accogliente.

Sul Ponte dell’Accademia si trova il giardino di Palazzo Cavalli Franchetti, sede di Scienze Lettere e Arti, che si estende per 1500 m2 fino a Campo Santo Stefano.

Ma a Venezia ci sono anche i Giardini del Castello, un’area di 65000 m2 ora appartenenti per 2/3 ai giardini di Venezia della Biennale, ideati da Napoleone che volle un parco per la cittadinanza.

Una passeggiata nel verde collegava i giardini per il popolo con i giardini reali di San Marco e lì nel 1895 si festeggiarono le nozze d’argento dei Sovrani d’Italia, che durarono per gran parte del quartiere di Sant’Elena.

Alla fermata Bacini nella zona dell’Arsenale sorge il Giardino di Tethis, parte del polo dedicato alle tecnologie del mare, che è una distesa verde, fra pioppi e robinie cresciuti spontaneamente, con installazioni e sculture contemporanee interrotte e inglobate da oleandri e edere oltre a diverse varietà arboree come bagolari, aceri, cedri, ligustri, lagestroemie, pruni, melograni, albizie e alberi di Giuda.