Gignese e gli ombrelli, quelli belli, eleganti, particolari, i parasole delle signore tutti di pizzo, un accessorio diverso…

Gignese è un delizioso borgo situato a 700 metri d’altitudine sul pendio che dal Mottarone conduce verso il Lago Maggiore, posto tra due torrenti, la Fiumetta o Grisana a Nord e lo Scoccia o Erno a sud. Regala splendide viste sul lago Maggiore e sul Golfo Borromeo, alcune proprio da balconi naturali.

Un centro situato sullo spartiacque naturale del Mottarone che divide il Verbano dal Cusio, e dai due laghi, percorso dalla “Strada delle due riviere”. Il borgo attuale vide la luce nel 1928 con l’aggregazione dei comuni di Gignese, Vezzo e Nocco.

La leggenda dice che il paese venne fondato dal genovese Genesio Dotti nel XII secolo, quando arrivò alla foce dell’Erno con la moglie e le tre figlie.

La realtà storica dice invece che il territorio, come per tutto il Lago Maggiore vede la presenza dell’uomo in tempi molto lontani. In località Lagoni presso la frazione di Mercurago sopra ad Arona, è stato rinvenuto un insediamento palafitticolo risalente all’età del bronzo (attivo dal XVIII al XIII secolo a.C.).

Presso il bivio dell’antica “strada delle due riviere”, Stresa-Orta, che s’incontrava con la strada per l’attuale frazione di Nocco, nel Cinquecento fu edificato un tempietto dedicato alla Purificazione della Vergine, ora Madonna di Bretta.

Legato all’Erno è il santuario della Madonna del Sasso, che secondo la leggenda nacque quando un viandante, travolto dalle acque del torrente in piena, invocò Maria mentre cercava di salvarsi aggrappandosi a un masso.

In seguito come segno di ringraziamento venne dipinta l’immagine della Madonna del Rosario. Successivamente il masso venne portato in una chiesetta inaugurata nel 1939, ancora oggi cara ai gignesini.

Simboli della Gignese di oggi sono il Museo dell’Ombrello e del Parasole e il Giardino Botanico Alpinia, nati dall’intuizione dell’agronomo Igino Ambrosini.

Il Museo venne inaugurato nel 1939 e, dopo la seconda guerra mondiale, nel 1949 fu ristrutturato e ampliato.

Nel 1976, Eugenio Pattoni, Giuseppe Al lesina, Silvano e Giuseppe Ambrosini, Zaverio Guidetti e l’Associazione degli Ombrellai trasferirono il Museo nella sede attuale.

Il Museo è oggi una testimonianza dell’operosità e della tenacia degli ombrellai di ieri e di oggi che hanno avuto l’idea di creare e condurre un’impresa.

Gli ombrelli ideati dagli artigiani erano veri capolavori, creati usando bacchette e tessuti necessari per creare esemplari non solo belli ed eleganti, ma anche robusti e resistenti. Gli ombrellai del Cusio e dell’Ossola erano famosi in tutta Europa per la loro bravura e per la qualità dei manufatti.

Su una terrazza naturale a 700 metri, nella piana di Gignese, si trova lo storico “Golf Club Alpino”, fondato nel 1924, il Club è situato e si colloca in una delle più caratteristiche zone del Lago Maggiore fra bellissimi boschi naturali e secolari, progettato nel 1924 dall’architetto Peter Gannon, fu affidato alle mani esperte del maestro golfista Francesco Pasquali, che fu anche vincitore della prima edizione dell’Open d’Italia, nel settembre 1925, tenutosi proprio su questo campo.

Per Informazioni: http://www.comune.gignese.vb.it/it-it/home