Maestoso e solenne, il Teatro Coccia è uno dei simboli del centro storico di Novara…

Il primo teatro di Novara venne eretto su progetto dell’architetto pontificio Cosimo Morelli e fu inaugurato nel 1779, ma con gli anni la struttura non si rivelò adatta alle esigenze teatrali del tempo, poiché il palco era poco capiente e non si confaceva alle opere teatrali dei primi dell’Ottocento, ricche di attori e scenografie.

Inoltre la città, dopo la costruzione della cattedrale e della cupola di San Gaudenzio, cercava qualcosa di nuovo, così nel 1853-55 fu costruito il Teatro Sociale che entrò in competizione con quello più antico, perché rappresentavano i due volti della società del tempo, l’aristocrazia legata alle rappresentazioni liriche e la borghesia cittadina dei nuovi tipi d’intrattenimento.

Nel 1880 l’amministrazione comunale stabilì l’acquisto del Sociale e del teatro morelliano, che dal 1873 aveva il nome di Teatro Coccia, in omaggio a Carlo Coccia, maestro di cappella del Duomo di Novara.

L’intento era infatti di sostituire gli edifici con un nuovo teatro e nel 1881 l’architetto Giuseppe Oliverio, su un progetto di Andrea Scala, rivide il piano di costruzione del nuovo stabile che doveva sorgere a fianco del castello in Piazza Rivarola.

Negli stessi anni il consigliere comunale Andreoni cercò di far ristrutturare il Sociale, ma l’amministrazione precisò che solo uno dei due progetti sarebbe stato approvato.

Intanto la Società dei Palchettisti, coordinata dal marchese Luigi Tornielli, sindaco di Novara, lottò contro la ristrutturazione del Sociale e fu a favore dell’edificazione del nuovo Coccia, alla fine la commissione istituita dal Comune scelse il progetto dell’architetto Oliverio.

Per far fronte ai costi il Comune concesse l’area del vecchio Coccia per l’edificazione e 220.000 lire per la costruzione, poi le restanti spese sarebbero state coperte con 49 azioni da 5.000 lire ciascuna. Nel 1886 avvenne la posa della prima pietra del teatro, costruito anche con il materiale del precedente edificio che era stato demolito completamente.

Il 22 dicembre 1888 il nuovo teatro venne inaugurato con l’opera Gli Ugonotti di Meyerbeer diretta da un giovanissimo Arturo Toscanini che rimase piacevolmente colpito da quell’esperienza.

Il nuovo Coccia, con l’entrata sull’attuale via Fratelli Rosselli e non sull’odierno largo Puccini, ha una facciata principale con il primo piano in stile dorico e i successivi in stile ionico, circondata da un porticato in granito rosa di Baveno.

L’atrio con pavimento a mosaico venne abbellito anche da quattro colonne di ghisa e delle nicchie contenenti i busti di Giuseppe Verdi, Vincenzo Bellini, Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti, in platea c’erano i busti di Saverio Mercadante e di Carlo Coccia.

Ancor oggi la grande sala interna, a ferro di cavallo, ha tre ordini di palchi, con al di sopra la galleria.

Il progetto di Giuseppe Oliverio, per ragioni di bilancio, venne completato solo nel 1928, quando il teatro Sociale fu demolito per fare posto al palazzo delle poste e da allora il Coccia divenne il simbolo della cultura novarese.