san rocco

Il 16 agosto si festeggia San Rocco, santo che, secondo la leggenda, visse gli ultimi anni della sua vita in una cella della rocca di Angera, sul Lago Maggiore…

San Rocco nacque a Montpellier, capoluogo della Linguadoca, verso la metà del XIV secolo, e il suo nome deriva dal celtico Hrokr, latinizzato in Rochus che significa di alta statura.

Rimasto orfano dei genitori in giovane età, Rocco vendette tutti i suoi beni, ai poveri, quindi partì in pellegrinaggio per Roma.

La sua prima tappa fu Acquapendente, dove infuriava una terribile pestilenza e Rocco si prodigò nel locale ospedale, curando i malati.

Oggi nella chiesa di Santa Caterina di Acquapendente è conservata un’artistica statua lignea policromata del santo del secolo XV.

Saputo poi che a Cesena infuriava il morbo, si recò in quella città, ponendosi al servizio degli appestati, quindi venne a Roma, fra il 1367 e l’inizio del 1368, quando Papa Urbano V era da poco ritornato da Avignone.

Il santo si recò all’ospedale del Santo Spirito, ed è qui avvenne il più famoso miracolo di San Rocco, la guarigione di un cardinale, liberato dalla malattia dopo che fu tracciato sulla sua fronte il segno di Croce.

Fu proprio il cardinale a presentare San Rocco al pontefice e l’incontro con il Papa fu il momento culminante del suo soggiorno romano.

La partenza da Roma avvenne tra il 1370 e il 1371 poiché, scoppiata la pestilenza a Rimini, il Santo vi si recò e da lì si spinse fino a Novara e a Piacenza.

A Piacenza Rocco fu colpito dalla peste e costretto a ritirarsi in un luogo solitario, dove un cane tutti i giorni si recava da lui portandogli del pane della mensa del padrone.

In seguito Rocco, guarito per intercessione divina dalla peste, decise di tornate a Montpellier ma ad Angera, presso il lago Maggiore, fu arrestato, per spionaggio.

Rinchiuso nelle locali prigioni, dopo cinque anni di reclusione, il santo morì ma, prima di spirare, aveva chiesto da Dio di diventare l’intercessore di tutti i malati di peste che avessero invocato il suo nome, scoperto dall’anziana madre del Governatore, che dal particolare della croce vermiglia sul petto, riconobbe in lui il Rocco di Montpellier.

San Rocco fu sepolto con tutti gli onori e sulla sua tomba cominciò subito a fiorire il culto al pellegrino di Montpellier, amico degli ultimi, degli appestati e dei poveri.

Il Concilio di Costanza nel 1414 lo fece santo in segno di ringraziamento per la fine dall’epidemia di peste, che si era diffusa durante i lavori conciliari.