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Il Christmas Pudding o Plum Pudding è il dolce simbolo della tradizione natalizia inglese, presente sulle tavole la sera della cena delle feste. 

La storia del pudding lo vide inizialmente come una variante del porridge nel XIV secolo, con come ingredienti manzo e montone, accompagnati da frutta secca che comprendevano prugne, uvetta, ribes, aromatizzati da vino e spezie.

Allora non si trattava di un dolce, ma di un piatto principale che è servito nei giorni precedenti al Natale.

Il nome Plum Pudding richiama le prugne che anticamente facevano parte della ricetta, ma soprattutto la frutta secca in generale, che addolciva la preparazione.

Nel 1500 il dolce era ampiamente diffuso, insieme alla Mince Pie, una torta di pasta frolla e carne, anch’essa tipico delle feste natalizie e si stava lentamente trasformando in un budino di prugne, passando da liquido a denso grazie all’aggiunta di uova, pangrattato e altra frutta secca e, al posto del vino, fu irrobustito da birra e liquori.

Il pudding divenne il più diffuso dolce natalizio intorno al 1650, ma nel 1664 i Puritani lo bandirono considerandolo una cattiva abitudine, con la Mince Pie.

Nel 1714, re Giorgio I lo ristabilì come parte del pasto natalizio, dopo aver assaporato il Plum Pudding, infine la regina Vittoria lo volle sulla sua tavola e da allora rientrò nella tradizione.

Nel corso degli anni, molte leggende hanno circondato il Christmas Pudding, ad esempio si dice che il budino dovrebbe essere fatto con tredici ingredienti per rappresentare Gesù e i suoi discepoli e che ogni membro della famiglia dovrebbe alternarsi a mescolare il budino con un cucchiaio di legno da est a ovest, in onore dei saggi e chi non ne assaggia un po’, perderà un amico entro l’anno.

La preparazione del pudding, che era lunga e laboriosa, cominciava l’ultima domenica prima dell’Avvento, nella festa di Cristo re, che è anche l’ultima dell’anno liturgico.

Anche se il pudding è consumato a Natale, alcune tradizioni richiamano anche la Pasqua, infatti il ramoscello decorativo di agrifoglio sulla sua cima è un richiamo alla corona di spine della Passione di Cristo mentre il brandy o un’altra bevanda alcolica a volte vengono versati sopra il budino e accesi al tavolo, per un effetto flambe che dovrebbe simboleggiare la potenza di Gesù.

Durante il periodo vittoriano, i pudding nelle case più abbienti erano spesso cucinati in stampi di fantasia come quelli per la gelatina e avevano la forma di torri o castelli.

Mettere una moneta d’argento nel budino è un’altra consuetudine che si dice porti fortuna alla persona che la trova, ma questa tradizione è legata al dolce di un’altra festa, quella della Dodicesima Notte.

Alla sera dell’Epifania, infatti, veniva preparata un’altra torta molto nota, la Twelfth Night Cake, nella quale era cotto un pisello o un fagiolo essiccato e chiunque l’avesse trovato diventava re o regina per la notte.

Il fagiolo era a volte sostituito da una piccola corona in argento, che un tempo era un Farthing o penny d’argento e, dopo la prima guerra mondiale, divenne una moneta da tre e infine da sei penny.

Nel Christmas pudding oggi si possono trovare non solo la monetina, ma altri piccoli doni ciascuno col suo significato, come Bachelor’s Button, che è il dono dello zitellone, e se lo trova uno scapolo non si sposa entro l’anno, la Dama della vecchia zitella, cioè il dono della zitellona, e se una donna lo trova ed è nubile, non si sposa entro l’anno, mentre un anello è di buon auspicio.