MANIFESTO ORIZZONTALE 01

Presso l’Adi Museum di Milano è da vedere la mostra Italy: a New Collective Landscape fino al 10 settembre 2023, con protagonista i migliori progetti tra le 329 candidature pervenute entro novembre 2022, a testimonianza di un grande interesse del mondo del design italiano under 35.

Le problematiche legate alle continue trasformazioni ecologiche e sociali costituiscono il punto di partenza dei lavori dei giovani progettisti italiani presentati da Italy: A New Collective Landscape, con la curatela di Angela Rui con Elisabetta Donati de Conti e Matilde Losi, il progetto grafico di Alice Zani con Paola Bombelli e l’allestimento dello studio Parasite 2.0.

Se al Moma di New York nel 1972 la mostra Italy: The New Domestic Landscape, idea da Emilio Ambasz, presentava i giovani progettisti come manifestazione culturale di una controriforma che si interrogava sull’abitare e sulla produzione, adesso questi immaginano come le trasformazioni della realtà esterna possano avere un impatto sullo spazio urbano e non urbano, le relazioni sociali e alle alleanze simbiotiche, fino ai nuovi comportamenti.

Protagonisti della mostra sono così i giovani designer under35, i cui lavori sono stati selezionati anche tramite una open call, per evidenziarne la qualità al mondo delle imprese e presentare una visione di insieme sulle sfaccettate pratiche dei designer contemporanei, che muovono da una condizione generale di mutua vulnerabilità tra l’uomo e l’ambiente.

La proposta diventa così un’occasione per rappresentare quel contesto creativo italiano che sta cercando di ridefinire il ruolo del design, per immaginare gli strumenti progettuali non solo in relazione al mondo industriale ma come nuove fabbriche produttive, dove il design è strumento di transizione e ponte tra i mondi della cultura, della scienza e dell’industria.

In apertura la mostra ha un focus sulla dimensione domestica e sugli oggetti che la costruiscono, poi propone all’interno dello spazio espositivo con l’incontro tra le diverse tematiche, come il design rigenerativo, relazionale e sistemico.

Lo spazio è visto nel suo ruolo inclusivo, attraversabile, fluido e attivo, mentre gli oggetti sono arricchiti da materiali tra indagine e  ricerca.

Inoltre l’approfondimento è costituito da workshop, reading e screening, senza dimenticare le sessioni partecipative in un paesaggio dinamico di indagine sui linguaggi del design contemporaneo, sul suo ruolo e su quello dei protagonisti.