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A Seregno tutto è pronto per il  grande appuntamento con l’edizione numero 106 del Giro d’Italia, quando il 21 maggio la quindicesima tappa partirà da piazzale Linate-8 ottobre. 

Nell’area di partenza, oltre al podio per le firme e i veicoli delle squadre in corsa, la società Rcs collocherà il villaggio degli sponsor della manifestazione, accessibile dalle prime ore della mattina, attorno alle otto, e fino alla partenza,  prevista verso mezzogiorno, e al deflusso di tutti i veicoli di supporto. 

In città, i corridori sfileranno per le vie fratelli Bandiera e Palestro, piazza Roma, corso del Popolo, via Umberto,  Cristoforo Colombo, San Vitale, Stoppani,  Parini, piazza Prealpi, via Briantina per arrivare nel territorio di Carate Brianza.

La gara vera e propria inizierà lungo un vialone, superata la strada Statale 36 del lago di Como e dello Spluga, da dove avverrà il via ufficiale della quindicesima tappa,  la Seregno – Bergamo di 181 chilometri.

Il Giro è uno degli eventi sportivi più noti ed amati tra quelli che si disputano lungo lo stivale e, probabilmente, quello che si fa notare per il grande coinvolgimento popolare.

A Seregno sono attese per la Corsa Rosa oltre ventimila persone, anche per festeggiare il 40esimo anniversario della visita di Papa Karol Wojtyla, avvenuta il 21 maggio 1983 nel contesto dell’Anno Giubilare della Redenzione.

Citata per la prima volta in un documento della metà dell’undicesimo secolo, Seregno ha origini più antiche, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di alcuni reperti di epoca romana.

Dopo aver partecipato alla guerra dei comuni lombardi contro l’imperatore Federico Barbarossa e il nipote, Federico II, nella seconda metà del Duecento la zona fu il teatro delle lotte tra i Torriani e i Visconti.

Inserita nel feudo di Dèsio, Seregno fu donata nel 1476 dal duca Galeazzo Maria Sforza a Lucia Marliani, passando alla morte dello Sforza a Tommaso Roadino.

Nella prima metà del XVI secolo la città fu infeudata ai Gallarati, ritornando alla camera regia dopo l’estinzione della famiglia, avvenuta nel 1580.

Successivamente venne  acquistata dai Manriquez, cui subentrarono il marchese Castelli Rejna e, infine, i Medici.

Fortemente provata nel Seicento da più dominazioni straniere e da carestie e pestilenze,Seregno  registrò una ripresa solo con l’avvento degli Asburgo nel XVIII secolo, insorgendo poi contro i giacobini durante l’invasione napoleonica.

Tra i monumenti della città l’antica chiesa di San Salvatore, ricostruita nell’Ottocento, il santuario di Santa Valeria, riedificato a metà del XVII secolo, la settecentesca parrocchiale di San Giuseppe, l’oratorio di San Rocco, del 1577, e la Torre del Barbarossa, forse risalente alla fine del 1100, un tempo campanile.