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Il creatore dei piccoli gnomi blu, amatissimi da grandi e piccoli…

Pierre Andrè Gabriel Culliford nacque a Schaerbeek, un comune della Regione di Bruxelles, il 25 giugno 1928 da Richard Jean Maurice Culliford di origine inglese e Marguerite Marie Kulinckx, belga.

Appassionato di fumetti,Culliford si avvicinò all’editoria poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, dopo aver fatto vari lavori saltuari, incluso quello di proiezionista, e all’età di 17 anni divenne colorista presso lo studio di animazione CBA, frequentando artisti quali Morris, André Franquin e Eddy Paape che diventeranno suoi colleghi nella storica rivista Spirou.

Peyo scelse il suo pseudonimo dalla parola francese Pierrot, che era stata mal pronunciata da un cugino inglese.

Nel 1952  debuttò su Spirou introdotto da Franquin, occupato con il fumetto più importante del settimanale, dove reimpostò in modo innovativo una vecchia serie che aveva già sperimentato dal 1949 su Le Soir, raccontando le avventure medievali e fiabesche del giovane Johan e lo affiancò con successo per la prima volta al piccolo e vivace Solfamì, che divenne il protagonista.

Fu nel 1958 che debuttarono i Puffi il cui immenso successo non impedì a Peyo di concentrarsi anche su altre creazioni come Benoit Brisefer e Jacky et Célestin , del quale fu solamente sceneggiatore.

I Puffi sono piccole creature blu che vivono in una foresta, che debuttarono come personaggi secondari del fumetto John & Solfami.

Questi esserini blu sono molto simili tra loro, per il colore della pelle, pantaloni e cappello bianchi: variano solo in qualche accessorio personale per indicarne il mestiere, il carattere, la personalità da cui deriva il nome proprio del singolo puffo.

C’è per esempio Puffo Vanitoso, con un fiore sul cappello e lo specchio sempre in mano, Puffo Quattrocchi, che contesta tutto, finisce sempre con l’essere buttato fuori dal villaggio con un calcio nel sedere, Puffo Burlone, che regala a i Puffi dei pacchi esplosivi, Puffo Pigrone, che dorme sempre, Puffo Tontolone, che ha sempre la testa fra le nuvole, Puffetta, dai lineamenti delicati, capelli biondi e lunghi e le scarpe con il tacco e  Grande Puffo,  capo della comunità, ha 546 anni, porta una barba bianca e ha i pantaloni ed il cappello rossi.

A turbare la vita nel villaggio dei Puffi è Gargamella, uno stregone, che vive in un castello in rovina ai margini della foresta,  accompagnato dalla sua gatta Birba.

Nel 1959 Peyo aveva cominciato a occuparsi di disegni animati, realizzando sette episodi con i Puffi tramite lo studio TVA Dupuis, che furono la base per un lungo ciclo televisivo, in onda dal 1981. Realizzato per la rete americana NB Cin coproduzione con la famosissima casa americana Hanna-Barbera e la S.E.P.P.

Creata la propria società, Cartoon Creation, nel 1989 Peyo lanciò la rivista Schtroumpfs, a cui seguì la realizzazione di un parco tematico vicino a Metz, a Hagondange, che dal 1991 prende il nome di Walibi-Schtroumpfs, mentre le sue storie dei Puffi si spostavano su un piano sempre più satirico, con temi come la guerra, lo sport, l’adolescenza e lo stare al passo con i tempi.

Peyo morì a Bruxelles per un infarto il 24 dicembre 1992, ma i Puffi continuano a vivere ancora oggi, grazie al lavoro dei suoi collaboratore, guidati dal figlio del disegnatore belga Alain.