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Alle spalle della stazione ferroviaria di Ravenna, s’ innalza, sulle acque del Canale Candiano, una grande barca a vela sospesa in aria, con un grande albero maestro che  svetta nel cielo e, sotto di lui,  uno scafo rosso e nero.

Quella barca è il Moro di Venezia, ideata dall’imprenditore Raul Gardini, che fu protagonista nel 1992 in Coppa America.

Fu nel 1992 che Gardini, con il sostegno economico e tecnologico di Montedison, decise di intraprendere l’avventura velica della Louis Vuitton Cup.

Precedentemente aveva fatto costruire presso la Compagnia della Vela di Venezia il primo scafo denominato Il Moro nel 1990, a cui seguirono nei due anni successivi altri quattro scafi con lo stesso nome, varati in Spagna e negli Stati Uniti.

L’ultimo di questi, visto come il più affidabile, prese parte alle regate della Louis Vuitton Cup proprio nel 1992, dove il vincitore della competizione avrebbe sfidato ufficialmente il team statunitense per aggiudicarsi l’America’s Cup.

Nelle acque di San Diego il Moro, capitanato dallo skipper statunitense Paul Cayard, terminò la prima fase al 3°posto, ma nella semifinale battè la giapponese Nippon Challenge e i francesi di Le Defi, restando sola a sfidare il team di New Zealand Challenge.

La finale non partì bene per gli italiani che in breve furono a un solo punto dalla sconfitta ma, con meno di un minuto di distacco il Moro riuscì, contro ogni pronostico, a vincere la coppa.

Per la prima volta, in 141 anni di storia del trofeo, l’imbarcazione di un paese non anglofono poteva ambire alla Coppa America.

La finale della gara iniziò il 9 maggio del 1992 e il team America era il grande favorito, dopo che vinse la prima regata con trenta secondi di vantaggio.

Il secondo confronto fu a favore degli italiani, che batterono gli statunitensi per una manciata di secondi, con una manovra unica, a pochi metri dal traguardo e fu la prima vittoria di un’imbarcazione italiana in una finale di Coppa America.

Dopo altre quattro regate molto tese, il Moro cedette agli americani, che si aggiudicarono il trofeo.

La spedizione italiana tornò a Ravenna nel tripudio generale, fiera di aver compiuto comunque un’impresa epica.

L’imbarcazione di Ravenna è Il Moro III, lo scafo più veloce dei cinque fatti costruire al tempo in vista della Coppa America.

Dopo la storica competizione, Il Moro III venne  acquistato da Diego Della Valle che nel 2008 lo cedette all’Autorità Portuale di Ravenna.

Nel 2013 lo scafo fu trasferito accanto alla sede dell’Autorità, dove rimase fino al 2021.

Oggi il Moro è  alla Darsena di Città, imponente e mozzafiato, ammirato da cittadini e visitatori  e nuovamente in rapporto con l’acqua,  grazie alla prospettiva che il Canale Candiano offre.