Monna Lisa

Il ritratto di Lisa del Giocondo da giovane, secondo gli organizzatori, fu realizzato una decina di anni prima di quello esposto al Louvre.

«Una mera operazione commerciale dove viene esposta una patacca». Non va per il sottile Vittorio Sgarbi.

Che, lo specifica, parla come critico e storico dell’arte, non in veste di sottosegretario alla Cultura: «Perché la Promotrice delle Belle Arti è un ente privato e non un museo statale».
In ogni caso, la polemica è servita. Stiamo parlando di Monna Lisa, la mostra che, dal 24 novembre  al 26 maggio, si propone di presentare, nella sede del Valentino, come si legge nella presentazione, «un’opera attribuita dagli esperti a Leonardo da Vinci».Un capolavoro da sempre discusso  ma ceramente affermare che si tratti di un opera tarda, anziché giovanile  sia dell’ artista sia del soggetto, è sicuramente  errato. 
«Non c’è dubbio che quell’opera non sia di Leonardo – dice infatti Sgarbi – quanto, piuttosto, una copia tarda della Gioconda, probabilmente neanche della sua bottega».
Della stessa opinione anche Antonio Forcellino, altro noto storico dell’arte, autore di «Leonardo. Genio senza pace» (Laterza), che aggiunge: «Intorno alla figura universale di Leonardo da Vinci ci sarà sempre discussione e confronto, ma in questo caso ci sono parecchi dubbi sulla sua autenticità.
Così, nella città che ospita la seconda opera più famosa nel mondo del genio del Rinascimento (l’Autoritratto, custodito alla Biblioteca Reale, con altri capolavori keonardeschi) la Promotrice ospita un’unica opera, anticipata con un apparato di visita immersiva.
Per fare un paragone: sempre ai Musei Reali, ogni anno a Pasqua, l’Autoritratto viene proposto insieme ad altre 12 opere, tutte autentiche, di Leonardo da Vinci, tra cui il celebre Volto di fanciulla, la Testa virile e il Codice sul volo degli uccelli.
 La storia conosciuta di questo dipinto inizia ai primi del ’900, quando il collezionista Hugh Blaker la trovò in una villa padronale inglese di Isleworth, nel Middlesex. Diventa così presto la Isleworth Mona Lisa.
Nel 1960 fu poi acquistata da Henry Pulitzer, collezionista americano, che ne scrisse anche un libro, nel quale sosteneva che fosse una versione precedente del dipinto del Louvre.
Infine, nel 2008 è stata acquistata da un consorzio internazionale e custodita in Svizzera, gestita tramite una fondazione, la stessa che organizza il suo tour intorno al mondo.
La Promotrice ha concesso agli organizzatori le sale espositive. Tramite una dichiarazione scritta fa sapere che «non è entrata, né entrerà in merito alle questioni ed i dibattiti sull’attribuzione dell’opera».
Si tratta di una storica istituzione torinese, quasi bicentenaria, promossa da Re Carlo Alberto di Savoia intorno al 1833, non certo di un gruppo di speculatori, che quasi ogni anno ospita mostre di rilievo internazionale. (erreci)
biglietto 15€, ridotto 12 €dal martedì alla domenica, h. 10/20. Aperture straordinarie il 26 dicembre ed in tutte le festività nazionali e religiose del 2024, comprese  quelle cadenti di Lunedi
via Balsamo Crivelli 11, parco del Valentino    info@primamonnalisa.com  www.primamonnalisa.com
tel.0039 (0)116692545
Articolo di ERRECI