Uno dei piloti più amati del mondo del rally italiano…
Fabrizio Meoni nacque a Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, il 31 dicembre 1957, e cominciò a correre in moto giovanissimo e nonostante non disponga di grosse risorse economiche, né di sponsor, arrivarono da subito numerosi successi in ambito regionale e nazionale.
La prima svolta nella sua carriera arrivò nel 1990, quando scopre l’Africa e, senza nessuna esperienza di deserto, né di navigazione, preparò da solo la sua moto, una KTM 500 e partecipa al rally di Tunisia e fu nelle prime posizioni fino quasi alla fine della gara, ma cadde e si lussò una spalla.
Tre mesi dopo Meoni vinse il Rally Incas Lima-Rio, dopo 20 giorni di gara e nel 1992 partecipò alla sua prima Parigi-Dakar con una Yamaha XZT660, dove alla fine conquistò il dodicesimo posto.
Per il pilota pero cominciò un periodo difficile dovuto alla perdita dell’amico Angelo Cavandoli durante il Rally di Tunisia e alla mancanza di sponsor, infatti nel 1995, nonostante il 3° posto dell’anno precedente, rischiò di dover saltare la Dakar e partecipò solo grazie a Vito Consoloni, patron della UFO, azienda di indumenti per gare di cross ed enduro, che gli pagò l’iscrizione.. Fabrizio partì , ma durante i giorni di gara soffrì di coliche renali e i medici più volte lo invitarono a fermarsi, ma non mollò e nella classifica finale fu al quarto posto.
L’anno successivo coronò il sogno di vincere una delle tappe della Dakar, ma il risultato finale venne compromesso da una caduta e da un problema meccanico.
Meoni fu così notato dalla KTM, specializzata nella produzione di motociclette per il fuoristrada, che lo inserì fra i piloti della squadra ufficiale.
Per il pilota negli anni successivi arrivarono dei buoni risultati, ma il suo rapporto con la casa austriaca non fu dei migliori, complice il carattere ruvido e le divergenze sulla moto.
Meoni nel 2000 si ritirò ancora dalla Dakar, dopo sole quattro tappe, per un problema al mezzo meccanico.
A 43 anni Meoni lasciò il negozio di fuoristrada che gestiva da anni e che gli impediva di allenarsi con continuità per diventare un pilota professionista, nel 2001 vinse la sua prima Parigi-Dakar, oltre al Rally di Tunisia e il Rally d’Egitto, e si ripeté nel 2002.
Ed sul palco d’arrivo del lago Rosa di Dakar che nacque il sogno di Fabrizio: aiutare i bambini poveri della zona con la costruzione di una scuola nei sobborghi della città e l’acquisto di una clinica mobile.
Nel 2003 fu terzo dietro gli amici-rivali e compagni di squadra con la KTM Richard Sainct e Cyril Despres e l’anno successivo corre insieme a loro anche il Rally dei Faraoni, in Egitto, ma una caduta uccise il francese Sainct.
Per Meoni e Despres fu uno choc, ma decisero che nel 2005 sarebbero andati alla Parigi-Dakar per onorare la memoria dell’amico scomparso.
L’11 gennaio 2005 si corse l’undicesima tappa e Fabrizio era in corsa per la vittoria proprio con Despres.
Nel deserto della Mauritania, mentre cercava la pista giusta Meoni perse il controllo e cadde, il primo ad arrivare sul luogo dell’incidente fu David Fretigné che attivò subito la radio di sicurezza per richiamare l’intervento dell’elicottero, ma nonostante i 45 minuti di massaggio cardiaco il pilota toscano morì nel continente che amava di più, l’Africa.
Dal 2006 la Fondazione Fabrizio Meoni continua l’opera del pilota per aiutare i ragazzi dell’Africa, con scuole ed ospedali.